Ospedale di Chieti, botta e risposta tra il sindaco Ferrara e Mauro Febbo: "È stato declassato". "Basta con le fake news"
Sul tema del Dea di II livello relativo al nosocomio teatino intervengono anche l'assessore Verì e l'Udc
“Il declassamento a Dea di primo livello è l’ennesimo colpo a un ospedale che aveva fondi, progetti e un futuro che si poteva costruire in modo diverso da quello che si prospetta oggi, a fronte della scelta della Regione di declassare il presidio teatino, senza una sponda normativa a supporto”. Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara critica la Regione per "una scelta che non comprendiamo, perché nasce prima del varo dell’atteso documento programmatorio sulla rete ospedaliera – riprende Ferrara, che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl - e che, proprio perché non supportata da vicissitudini legislative, paventavamo da mesi, da quando abbiamo visto scemare tutte le possibilità di rilancio per la struttura. Questo declassamento impoverisce ulteriormente la sanità teatina, già colpita dalla chiusura del Distretto sanitario di Chieti Scalo, dal mancato decollo delle Uccp, dal trasferimento di servizi di eccellenza, dalla perdita dei finanziamenti per il nuovo ospedale e dal disavanzo certificato dalla Asl con il piano di rientro, che renderà impossibile anche il progetto alternativo di ristrutturazione annunciato dalla Regione per l’ospedale. Accusa il colpo anche tutta la sanità abruzzese, che con la rinuncia della Regione non avrà alcun Dea di secondo livello nei suoi ospedali. Non è pensabile che si proponga una sanità di seconda classe quando si hanno tutti i presupposti per elevarne il valore, riportando il livello a quello del percorso avviato quando si è insediata la nuova giunta regionale. Così come riteniamo non sia giusto decidere un declassamento così penalizzante, senza interpellare la politica del territorio e consentire alla dialettica democratica di proporre altre soluzioni, come ancora auspichiamo accada, mettendoci a disposizione affinché si arrivi a un orizzonte che tenga veramente conto del potenziale, delle competenze, del contributo che la nostra sanità ha dato e può ancora dare al territorio in un disegno globale più inclusivo”.
Sulla stessa linea del primo cittadino esprime "sgomento e rammarico" anche l’Udc Chieti. "La decisione - spiega il segretario cittadino, Fabiana Desiderio - si palesa incomprensibile ancor più perché la Iegge regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera per l'attribuzione della funzione di Il livello ai quattro ospedali dei capoluoghi di provincia, risulta ancora all’esame della commissione, dunque non risulta ancora approvata. La Regione Abruzzo ha dunque deciso in maniera illegittima, in assenza di qualsivoglia supporto normativo adottato nelle competenti sedi, per il declassamento dell’ospedaIe di Chieti".
Ma a repingere ogni tipo di accusa è l'assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì. "La classificazione dell’ospedale di Pescara come Dea di secondo livello, che compare nell’ultimo verbale del tavolo di monitoraggio, è un semplice errore materiale nel documento. Un errore legato alla vecchia programmazione della precedente giunta di centrosinistra, che con la delibera 469 del 2018, recepì il documento tecnico per l’istituzione del Dea funzionale di secondo livello tra i presidi di Pescara e Chieti (inserito poi nell’allegato della successiva delibera 824 dello stesso anno), rinviando quello tra i nosocomi di Teramo e all’Aquila ad un successivo provvedimento che non è mai stato approvato".
Anche il consigliere regionale, Mauro Febbo parla di "inutili e strumentali polemiche riguardo la rete ospedaliera abruzzese. L'ennesimo abbaglio è arrivato sul verbale del Tavolo di Monitoraggio del 5 agosto (legge poco e con ritardo) nel quale erroneamente viene indicato il presidio di Pescara quale Dea di II livello. Errore confermato anche dallo stesso Ministero alla Salute che si è impegnato a correggerlo. Questo è stato già discusso e comunicato in diverse riunioni della V commissione Sanità, sia dall'assessore Verì, che è già intervenuta sull'argomento, sia dal direttore del Dipartimento Sanità Claudio D'Amario sia dal direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza, dove si sta discutendo proprio della proposta di Rete ospedaliera regionale. Il documento approvato da questa Giunta regionale entro la fine di ottobre arriverà all'esame del Consiglio regionale".