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Nuovo McDonald's a Vasto, Forum Ecologista: "Una sconfitta per il territorio"

Nella nota diffusa dagli ambientalisti viene criticata l'amministrazione comunale

Non è piaciuto al Forum civico ecologico l'annuncio da parte del Comune di Vasto relativo all'apertura di McDonald's in città. Nella nota gli ambientalisti si dicono "impressionati dalla capacità attraverso cui queste scelte vengono fatte passare senza alcun minimo coinvolgimento territoriale e in totale sordina; eppure, da come leggiamo, spasmodiche euforie e trionfanti ovazioni sono state espresse dall'amministrazione comunale e dal sindaco Francesco Menna: ci saremmo quanto meno aspettati che risultati del genere avessero la partecipazione che meritano, e invece no".

L'amministrazione comunale si era detta “molto orgogliosa di questa nuova apertura”, e aveva espresso “esprime grande soddisfazione per la scelta di McDonald’s che ha voluto a Vasto l’apertura di un altro ristorante”.

Per il Forum "l'arrivo di un nuovo McDonald's a Vasto è accolto con toni trionfalistici, quasi una liberazione dall'oppressione della monotonia. Noi a questo punto proponiamo di istituire il giorno della futura apertura come ricorrenza celebrativa da festeggiare con canti, balli e feste. E invece no, diamo la giusta interpretazione a ciò che accade. Prima di ogni altra cosa sgombriamo il campo da ogni equivoco: se quel luogo, da come dice il sindaco, è nel degrado, il compito di rinnovarlo e portarlo ad una giusta socialità e vivibilità non spetta ad una multinazionale del fast food, ma all'Amministrazione comunale: da che mondo è mondo il territorio comunale è di competenza del Comune e non di una multinazionale privata. Se un'amministrazione comunale non riesce a fare uscire dal degrado una zona della città che amministra, la responsabilità è proprio dell'amministrazione stessa e il fallimento è tutta di sua responsabilità. Inoltre, se un'Amministrazione comunale, per fare uscire dal degrado – almeno stando a quanto leggiamo dai comunicati – una parte del proprio territorio, ha bisogno dell'arrivo di una multinazionale del fast food, vuol dire che quell'amministrazione è fallimentare e denota tutta la sua incapacità di produrre rinnovamento e valorizzazione sociale, culturale, ambientale ed economica attraverso la propria azione politica pubblica. Anzi, proprio questi atti sono quelli che impoveriscono i territori e li degradano, costringendoli a spogliarsi della capacità di valorizzare tutte le sue ricchezze, immiserendo e depauperando quelle capacità del territorio di produrre ricchezza e dinamismo culturale, sociale, economico ed ambientale".

Anche sulla zona in cui sorgerà il nuovo ristorante il Forum è in disaccordo. "Il McDonald's  - si legge nella nota - aprirà a pochi passa da scuole primarie, secondarie inferiori e superiori, nonché a pochissima distanza dal terminal bus: in sostanza si tratta di una zona altamente frequentata da giovani e bambini. A questo punto ci chiediamo a cosa servono tutti gli sforzi che quotidianamente affrontano genitori, docenti e dirigenti scolastici per arricchire la consapevolezza alimentare delle giovani generazioni che passa attraverso il consumo di cibi sani, stagionali e territoriali. Quel fast food, inoltre, andrà a concorrere con i numerosi ristoratori che decidono di proporre cibi freschi e a chilometro zero, i quali certamente non potranno competere con i prezzi stracciati (da cui emerge con chiarezza la qualità dei cibi somministrati) di quella multinazionale la quale, inoltre, non è famosa per sostenere politiche ambientali ed ecologiche sostenibili. Cosa pensano le associazioni di categoria sull'apertura di un fast food che entrerà in piena concorrenza con i ristoratori cittadini?
Si parla di posti di lavoro, gettando fumo negli occhi e giocando con le necessità delle persone. Ma quale tipo di lavoro può garantire una multinazionale del fast food? Noi siamo per un lavoro di qualità, e questo certamente non passa per un McDonald's, certamente non passa per l'alternanza scuola-lavoro degli studenti medi o nei tirocini formativi in un fast food. In ogni modo non possiamo accettare che un territorio venga regalato alle multinazionali del fast food con la falsa giustificazione del lavoro: sia l'Amministrazione ad attirare investimenti sani per il territorio attraverso le Università, i centri di ricerca, la cultura, la tutela ambientale e una filiera del cibo sano e territoriale. Questo farebbe un'Amministrazione oculata che pone al centro la salvaguardia territoriale".

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