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Firmato il nuovo Dpcm: tutti i divieti e le restrizioni in vigore per un mese

Il provvedimento entrerà in vigore da domani (lunedì 26 ottobre), fino a martedì 24 novembre, a meno di ulteriori proroghe

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo Dpcm con le restrizioni per il Coronavirus, che entrerà in vigore da domani (lunedì 26 ottobre), fino a martedì 24 novembre, a meno di ulteriori proroghe. 

Il documento contiene i provvedimenti più stringenti dalla fine del lockdown. Alle ore 13.30, il premier terrà la consueta conferenza stampa in diretta per illustrare il contenuto del decreto. 

Scuole e università

Gli alunni delle scuole dell'infanzia e della primaria proseguono con l'attività didattica in presenza. Per le scuole di secondo grado (medie e superiori), si adottano "forme flessibili per l'attività didattica", incrementando il ricorso alla didattica digitale almeno per il 75% delle attività, rimodulando gli orari di ingresso e uscita degli studenti, anche ricorrendo a lezioni pomeridiane. In ogni caso, l'ingresso non avverrà prima delle ore 9.

Sospesi viaggi d'istruzione, scambi, gemellaggi, visite guidate o uscite didattiche di qualunque genere. 

Le università predispongono, in base all'andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza o a distanza in funzione delle esigenze formative. 

Locali

È confermato lo stop per bar e ristoranti dopo le ore 18, ma non c'è la chiusura nei giorni festivi, di cui parlavano le indiscrezioni dei giorni scorsi. Passa da 6 a 4 il numero delle persone consentite per ogni tavolo, a meno che non siano tutte conviventi. Dopo le 18, è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Consentita senza limiti di orario la ristorazione per i clienti delle strutture ricettive. Via libera alla consegna a domicilio e all'asporto fino alle 24, "con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".

Sport

Stop alle competizioni sportive, ma con alcune limitazioni. "Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra - dice il decreto - svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato".

Restano invece consentiti gli eventi e le competizioni "riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Coni, dal Cip e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali". 

Sono invece consentiti gli allenamenti "degli atleti professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra", a porte chiuse.

Chiudono palestre, piscine, centri natatori e centri termali, a eccezione di quelli che effettuino servizi sanitari o prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. È consentita l'attività motoria e sportiva all'aperto, nel rispetto del distanziamento sociale e senza assembramenti. 

Chiusi gli impianti nei comprensori sciistici, che possono essere usati soltanto dagli atleti. 

Spettacoli, feste ed eventi

È consentito lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche, purché "in forma statica" e rispettando il distanziamento sociale. Nuovo stop per sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Si fermano gli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema, anche all'aperto. 

Vietate le feste di ogni genere, al chiuso e all'aperto, comprese quelle dopo le cerimonie civili e religiose, così come sagre e fiere, congressi, convegni o eventi simili in presenza. 

Le raccomandazioni

È "fortemente raccomandato" di non spostarsi, "con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". 

Nelle abitazioni private, è "fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza".  

Si raccomanda inoltre, per quanto riguarda le attività professionali, "siano attuate anche in modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza". 

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