rotate-mobile
Attualità

Firmato il nuovo Dpcm: obbligo di mascherine, divieto di feste, chiusura anticipata per bar e ristoranti

Il testo del nuovo decreto prevede una serie di limitazioni per evitare il diffondersi del Coronavirus

Stop alla movida, allo sport amatoriale che prevede contatto, alla rimpatriate in famiglia. È stato firmato nella notte il nuovo decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che resterà in vigore fino al prossimo 13 novembre, a meno di proroghe che il Governo stablirà in base all'andamento dei contagi. 

Il testo del nuovo decreto prevede obblighi e limitazioni stringenti per evitare la diffusione del virus. Ecco, nel dettaglio, tutto quello che dovremo fare per i prossimi 30 giorni. 

  • Mascherine: obbligatorio avere sempre con sé le mascherine e di indossarle al chiuso (a eccezione delle abitazioni private) e nei luoghi all'aperto dove non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno 1 metro. L'obbligo decade per chi fa attività sportiva, per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per le persone affette da disabilità incompatibili con l'uso della mascherina. Resta consigliato l'uso dei dispositivi di protezione anche in casa, in presenza di persone non conviventi.
  • Feste: restano chiuse discoteche e sale da ballo, a cui si aggiunge il divieto di feste al chiuso e all'aperto. Sono invece consentite, con le regole fissate dai protocolli già in vigore, le cerimonie civili o religiose come i matrimoni, che potranno essere festeggiati con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. Nelle abitazioni private è "comunque fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi" in numero "superiore a 6".
  • Scuola: stop a viaggi d'istruzione, iniziative di scambio o gemellaggio, visite guidate e uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, a eccezione dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, nonché le attività di tirocinio". Non è prevista la didattica a distanza, neppure per le scuole superiori. 
  • Movida: ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie che prevedono il servizio al tavolo possono restare aperte fino alle ore 24, mentre in assenza di questo la chiusura scatta alle 21. Resta consentita la "ristorazione con consegna a domicilio" e la "ristorazione con asporto" ma "con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21".
  • Cinema e concerti: resta il limite di 200 partecipanti per gli eventi chiuso e di 1.000 per quelli all'aperto, con l'obbligo del distanziamento di 1 metro tra un posto e l'altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi in cui non sia possibile mantenere le distanze di sicurezza. Regioni e Province autonome possono stabilire, d'intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Sono comunque fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.
  • Sport: vietate le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto a caratteriale amatoriale. Queste sono consentite ""da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi". 
  • Stadi: la presenza di pubblico è consentita, "con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori" all'aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di 1 metro e la misurazione della febbre all'ingresso. Le regioni e le province autonome, in relazione all'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d'intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all'aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Firmato il nuovo Dpcm: obbligo di mascherine, divieto di feste, chiusura anticipata per bar e ristoranti

ChietiToday è in caricamento