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All'ospedale di Atessa arriva la Tac di ultima generazione: è la più avanzata di tutta la Asl

Lo strumento, che avrà un costo di 250 mila euro, permette una ricostruzione dei distretti corporei fini a 160 strati

È stata aggiudicata alla Canon la gara per l’acquisto della Tac di ultima generazione destinata all'ospedale di Atessa. Si tratta di una tecnologia avanzatissima, la più evoluta che l'azienda sanitaria abbia mai avuto, che permette una ricostruzione dei distretti corporei fini a 160 strati, con protocolli di acquisizione distinti in funzione del quesito diagnostico e della regione anatomica da esaminare. C

La Tac avrà un costo di 250 mila euro e sarà installata entro maggio. 

Intanto, sempre grazie ai finanziamenti ottenuti dalle imprese del territorio, l’assistenza ai malati di Coronavirus sarà ancora più qualificata grazie all’ampliamento e ristrutturazione del poliambulatorio, dove andranno le attività specialistiche dedicate, quali la Cardiologia, il servizio di Ecografia e altri. L'opera renderà ancora più efficiente la struttura e resterà al servizio dell’utenza una volta esaurita l’emergenza. Sarà, inoltre, interessata da una ristrutturazione anche la parte sottostante dell’edificio per dare una sistemazione più idonea al centro raccolta sangue e al punto prelievi.   

Al fine di evitare disagi agli utenti che si approvvigionano in ospedale di farmaci e presidi sanitari, il responsabile delle attività distrettuali, Fioravante Di Giovanni, ha organizzato la consegna a domicilio, grazie a una proficua collaborazione con i medici di medicina generale e i gruppi di Protezione civile locale, che provvedono alla consegna casa per casa. Vale per i diabetici e per tutti i malati cronici che fanno ricorso alla distribuzione diretta. 

Le attività di prenotazione e cassa del Cup sono preservate nel corpo staccato del presidio e nello stesso sono garantite le attività amministrative di sportello, come l’attivazione dell’assistenza domiciliare, esenzioni, autorizzazioni per la dotazione di presidi e simili. 

Infine, l’apparecchio per endoscopia, limitatamente alla durata dell’emergenza, dovrà continuare a essere operativo a Casoli, in un contesto “no Covid” e libero da possibili contagi per garantire la prosecuzione di un servizio troppo importante nella prevenzione del tumore del colon. Basti pensare che lo scorso anno ad Atessa sono state individuate e rimosse 51 neoformazioni e nei primi mesi del 2020 già eseguite 42 colonscopie con 23 asportazioni di polipi.

“Garantire lo screening del tumore del colon retto, compreso l’esame di secondo livello - sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael - è nostro preciso dovere e dobbiamo farlo in sicurezza nei luoghi più idonei. Le colonscopie ci permettono di anticipare le diagnosi di tumore e sappiamo quanto il tempo faccia la differenza. I casi di polipectomie eseguite rappresentano altrettante vite salvate ed è su questo obiettivo che dobbiamo concentrarci. A emergenza conclusa, servizi e attività torneranno al loro posto e lo troveranno riqualificato e meglio attrezzato. Quello che si sta facendo su Atessa è un investimento e non una spoliazione. Si sa che gli investimenti rendono, nel medio e lungo periodo. Combattere queste scelte vuol dire opporsi alla possibilità di dare ad Atessa e al suo comprensorio servizi più avanzati, una struttura interamente rinnovata e attrezzature al passo con le nuove esigenze della diagnostica.  Un investimento importante, da due milioni di euro, finanziato grazie al contributo della Regione Abruzzo e alle donazioni del mondo dell’impresa”.

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