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Venerdì, 24 Marzo 2023
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La nuova chiesa di San Martino è finalmente realtà, questa sera la consacrazione con l'arcivescovo

Dopo quasi un quarto di secolo, la realizzazione dell'edificio al servizio della popolosa contrada e di tutta la parte bassa della città

La cerimonia solenne di consacrazione è in programma oggi, alle ore 19 e sarà presieduta dall'arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte. Poi, la nuova chiesa della parrocchia di San Martino Vescovo, a Chieti Scalo, sarà a disposizione della popolosa contrada e, come auspica il parroco don Sabatino Fioriti, di tutta la città.

"Un evento storico", lo ha definito il parroco nel corso della presentazione alla stampa, perché coltivato da quasi un quarto di secolo.

La storia

Fu negli anni Novanta, infatti, che l'allora parroco don Domenico Saraceni iniziò a pensare alla possibilità di realizzare un nuovo edificio di culto, visto che quello esistente era troppo piccolo. 

Così, viene fondato un comitato, coordinato dal parroco, che si occupi del progetto della nuova chiesa e della raccolta fondi. Tra il 2000 e il 2001 viene acquistata una porzione di terreno in via Borrelli, per un importo di 700 milioni di lire, somma che ha impegnato la parrocchia per circa 10 anni. 

Nel 2010, ai primi di agosto, viene inaugurato il salone parrocchiale, ma poche settimane dopo don Domenico muore, durante un viaggio in Terra Santa. A quel punto, l'arcivescovo nomina don Sabatino Fioriti come suo successore è tocca a lui prendere le redini del progetto. 

Nel 2012, il primo intoppo, la Cei boccia la nuova chiesa di San Martino, dalle dimensioni più ampie di quella attuale, perché ritiene il progetto vetusto. Così, nel 2013, viene affidato a nuovi progettisti, l’ingegnere Cristinziano Scutti e gli architetti Giuseppe Fortunato, Valentina Angelozzi e Annalisa Di Luzio. 

Spetta a loro farsi interpreti del desiderio della comunità. Finalmente, a ottobre 2015, il progetto viene approvato e nel gennaio 2016 c'è l'avvio degli scavi. in 4 anni e mezzo, la chiesa diventa realtà, nel complesso che già ospita il salone, la casa canonica, le aule del catechismo, gli uffici. In tutto, è costata circa 3 milioni di euro, tre quarti dei quali finanziati dai fondi dell'8 per mille.

"È la realizzazione del sogno di don Domenico e di molti parrocchiani", spiega don Sabatino. Dopo la consacrazione di questa sera, che si terrà nel pieno rispetto delle norme anti Covid, la chiesa sarà aperta a tutti e, almeno per due mesi, le mese vi saranno celebrate tutti i giorni. 

Il progetto

La chiesa si ispira alla storia del vescovo San Martino, che tagliò il suo mantello per donarne metà a un mendicante infreddolito. E, nelle intenzioni dei progettisti, è costruita per dare l'idea di accoglienza, nelle forme e nell'architettura complressiva, con il chiostro aperto, diviso dalla chiesa da un campanile. 

Da qui, si staccano tra travi che reggono la copertura, le quali sottolineano il taglio del tetto, che richiama quello del mantello tagliato dal Santo. Travi, pareti e copertura convergono sul centro liturgico, che è l'altare. 

È forte il richiamo al battesimo, con un fonte battesimale realizzato da Luigi Razzano, come le altre opere, che si nota dall'esterno attraverso le vetrate colorate, con una cromia ispirata all'opera "La divisione del mantello", di Simone Martini, custodita nella chiesa inferiore di San Francesco, ad Assisi. 

Il concetto del velo, del mantello, che indica l'accoglienza, si ritrova in altre declinazioni anche sull'ambone, sull'altare, dove c'è anche il segno dorato della ferita sul costato di cristo, e sul tabernacolo.

Vele e pareti sono curvilinee e sembrano accogliere come in un grembo materno i fedeli. Inoltre, l'architettura si basa su una dimensione verticale, che dà senso alle parti architettoniche orizzontali.

La chiesa ha una dimensione di circa 630 metri quadrati e può ospitare fino a 250 posti a sedere.

Nuova chiesa San Martino Chieti Scalo

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