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Musei archeologici chiusi a ‘tempo indeterminato’ a Chieti: comitato cittadino scrive a Franceschini

"E se non vi si porrà rimedio al problema della grave carenza di organico, Villa Frigerj e La Civitella torneranno certo ad aprire, ma a singhiozzo, nei fine settimana, al pari del Museo dell’uncinetto o di quello degli zufoli di terracotta” tuona il coordinatore Perrotti

Mentre la vita culturale riprende anche all’interno dei musei in Abruzzo, a Chieti Villa Frigerj e La Civitella restano chiusi ‘per lavori’ senza una data definita di riapertura dopo la lunga parentesi imposta dal Covid-19. 

Sulla situazione dei due musei archeologici statali il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti ha scritto una lettera al ministro della Cultura Dario Franceschini, che ben conosce Villa Frigerj e il guerriero di Capestrano custodito al suo interno: “Da solo vale un viaggio” commentò in visita nel 2015 a Chieti, durante la campagna elettorale (nella foto).

“Per entrambi la motivazione addotta per la mancata riapertura è stata quella della necessità di procedere a urgenti e non rinviabili lavori di manutenzione. Senz’altro sarà anche così. Ma non solo così. Va infatti ricordato che quando di lavori neppure si parlava, e quando tutti gli altri musei d’Italia erano aperti, il “Frigerj” e “La Civitella” spalancavano i loro cancelli a turno, solo due mezze giornate ciascuno, il sabato e la domenica, perché altro non si poteva con un organico complessivo di dieci operatori destinati all’accoglienza e alla vigilanza quando ne occorrerebbero almeno il doppio. E questo senza parlare della carenza di altre figure professionali” ricorda nella lettera indirizzata a Franceschini il portavoce del comitato cittadino, Giampiero Perrotti.

Che continua: “Anche se i lavori dovessero concludersi in “breve tempo”, secondo alcune assicurazioni, o in una data che “non siamo ancora in grado di stabilire”, come da risposta della Sua Segreteria particolare alla lettera di richiesta di informazioni di un avvocato teatino, il problema di fondo, quello della grave carenza di organico, resterebbe. E se non vi si porrà rimedio il “Frigerj” e “La Civitella” torneranno certo ad aprire, prima o poi, ma a singhiozzo, nei fine settimana, al pari del Museo dell’uncinetto o di quello degli zufoli di terracotta.

La verità, Signor Ministro, è che i due musei nazionali archeologici di Chieti, i più importanti d’Abruzzo, pagano anni e anni di sottovalutazione, se non di scarsa attenzione. Ne dà una piccola, significativa testimonianza il cartellone scolorito dal sole che ancora campeggia sul muro di cinta della Civitella. Vi si legge: “Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Risanamento e protezione delle coperture del complesso museale. Inizio lavori: 10/05/2017, fine lavori prevista per il 06/09/2017”.  Dei nuovi lavori che sarebbero indispensabili e urgenti, causa ufficiale dell’attuale chiusura, ad oggi invece non c’è traccia alcuna”. 

Il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti chiede una definitiva e valida soluzione del problema che sia coerente con il valore artistico-culturale e la capacità attrattiva dei due complessi museali. E porta a conoscenza anche del fatto che la sede della Direzione regionale del Polo Museale d’Abruzzo dal 2020 è tornata a Chieti, proprio nel museo di Villa Frigerj, "dove ad oggi, però, non un impiegato, una sedia, un tavolo, faldoni e documenti della direzione sono approdati dalla precedente sede".

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