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Emozioni e riflessioni anti alla mostra-ricordo del comandante Valentino Di Bartolomeo

L'esposizione “Il fai da te carcerario” è stata organizzata domenica scorsa all’ex tempietto del Tricalle da Voci di dentro

Una giornata intensa e ricca di emozioni quella di domenica, 16 gennaio, in ricordo di Valentino Di Bartolomeo, comandante della polizia penitenziaria morto nel 2021 a causa del Covid-19. Organizzata dall’associazione Voci di dentro sono stare esposte all’ex tempietto del Tricalle, ora centro diproduzione Tricalle Sistema Cultura, decine di oggetti raccolti negli anni da Di Bartolomeo e realizzati dai detenuti, vere e proprie testimonianze del fai da te carcerario: scatole di sigarette o saponette trasformate in portacenere, pezzi di latta bucherellata usati come grattugia, vecchi walkman usati come motore per le macchinette per tatuaggi.

Poliziotti, la regista Paola Capone, il presidente dell’Anppe Antonio Mariano, il direttore della casa circondariale di Chieti Franco Pettinelli, la moglie e i figli dello stesso Valentino  e decine di persone, tra loro tanti studenti, hanno partecipato all’evento assieme ai volontari di Voci di dentro.

“È stato un grande amico di Voci di dentro - ricorda il presidente Francesco Lo Piccolo - mi ha aiutato e ci ha aiutato a comprendere la realtà del carcere. Scriveva spesso nella rivista e credeva in quello che facevamo, ben convinto che la funzione della polizia penitenziaria fosse, tra le altre, quella di garantire lo svolgimento delle attività come quelle messe in atto da Voci di dentro. Attività che portano conoscenza e cultura”.

Nel corso della giornata l’associazione ha anche presentato i progetti in corso a cominciare da “#piazzabbracci” finanziato dalla Regione Abruzzo: in continuità con altre iniziative passate, con piazzabbracci Voci di dentro parte dal “cuore” dei problemi attuali, legati alla pandemia - disagio, disoccupazione, svantaggio sociale, povertà e solitudine -, per arrivare alla “mente” delle persone, con interventi di supporto, ascolto e psico-aiuto.

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“Il carcere è un luogo di sofferenza  - ha aggiunto Lo Piccolo - e sempre più al suo interno vi finiscono persone ai margini come tossicodipendenti, poveri, disabili, privi di risorse. Da qui il lavoro dell’associazione dentro e fuori. Dentro con i nostri laboratori di scrittura e altro, fuori con sportelli itineranti di psico-aiuto. Ma anche il teatro, oltre alla rivista bimestrale scritta da detenuti ed esperti del sistema penale, è al centro di Voci di dentro. Grazie a un bando della Tavola Valdese, l’associazione sta avviando 'semi d’autunno' una rappresentazione teatrale rielaborata da Carla Viola, insegnante, che vedrà sul palco detenuti del carcere di Pescara, ex detenuti e studenti”.

Anche questo in ricordo di Valentino Di Bartolomeo promotore della compagnia di teatro del carcere di Chieti, diretta da Paola Capone, formata da agenti di polizia penitenziaria e detenuti.

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