Lutto nel mondo del giornalismo abruzzese: è scomparso Peppino Catania, decano dei cronisti vastesi
Tra i fondatori, nel 1957, dell'Associazione vastese della stampa, aveva compiuto 91 anni nel giorno di Capodanno
Lutto nel mondo del giornalismo vastese: è scomparso Giuseppe "Peppino" Catania, il decano dei cronisti vastesi, tra i fondatori, nel 1957, dell'Associazione vastese della stampa. Aveva compiuto 91 anni nel giorno di Capodanno.
Con affetto lo ricordano i colleghi dell'Assostampa. "Il decano dei giornalisti vastesi - dicono - è partito per il suo ultimo viaggio portando con sé la sua professionalità, la competenza, il rispetto per la deontologia, qualità che nel corso degli anni ha trasmesso a tutte le nuove leve del giornalismo vastese e non solo. Perché Peppino, per oltre 25 anni, dal 1957 al 1983, è stato corrispondente de Il Tempo e nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con numerose testate locali, regionali e nazionali ed ha rappresentato un faro per la professione fino ad essere eletto per due legislature in seno al consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. A noi che lo abbiamo conosciuto, amato, stimato mancheranno i suoi modi cordiali, i suoi sorrisi, i suoi aneddoti, il suo amore viscerale per la nostra città che lo ha accolto in tempo di guerra e della quale, per oltre 70 anni, fino agli ultimi giorni che lo hanno reso possibile, ha raccontato splendide pagine di cultura e ricerca storica. Da grande uomo di cultura qual era, trasformava spesso l’informazione in sapere e la comunicazione in divulgazione. Toni sempre sobri, appassionati, oggettivi, ricercati. Insomma una forma di giornalismo serio, senza compromessi e sempre con una prospettiva civica, culturale e di crescita".
"Molti - continua l'associazione - lo hanno ricordato come un signore d’altri tempi, a noi dell’associazione piace ricordarlo come un signore in ogni tempo. Ciascuno di noi ha un ricordo personale con Peppino e questo significa che la sua vita non è trascorsa inutilmente, ma si sia sempre speso per il prossimo, e non solo per informare, ma spesso per formare ed educare. La sua attività giornalistica è stata l’incipit della odierna storia di tanti aspetti della vita sociale, culturale ed economica della nostra città".
“Io stesso - afferma il presidente dell’associazione vastese della stampa, Giampaolo Di Marco - ho fatto ricorso alle sue inesauribili fonti storiche, non solo di carattere giornalistico, quando sono stato chiamato da una rivista giuridica a scrivere la storia del nostro tribunale. Gli sono grato per avermi accolto nella sua casa di via Pampani, da giovane giurista e da piccolo giornalista. Quel giorno lo porto con me con un momento di grande insegnamento, soprattutto per l’affetto e la passione con la quale mi ha tenuto incollato alla sedia a scrivere a mano la storia di un pezzo della nostra città”.
Dall’associazione giunge anche la voce di Luigi Spadaccini, consigliere regionale dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo. "In certi momenti è davvero difficile trovare delle parole giuste, soprattutto quando ci si trova ad esprimere il proprio dolore. ‘Peppino non è più tra noi’: così, con la voce rotta dalla commozione, l’amico Nicola D’Adamo mi ha comunicato la scomparsa di Peppino Catania. Il Cavaliere, però, ci mancava già da un po’, eccome. Perché questi ultimi sono stati anni durissimi per il suo cuore e per il suo animo e durissimi per noi che, oltretutto, siamo stati impossibilitati a fargli visita, a strappargli un sorriso, una carezza, a riceverne in dono un nuovo aneddoto. Ho conosciuto Peppino a metà degli anni ’80 quando frequentava gli studi di TRSP e da allora i nostri rapporti sono sempre stati all’insegna del rispetto reciproco, della stima, dei sorrisi, della cordialità. Quando ci incontravamo avevamo modo sempre di confrontarci sui temi del giornalismo, della città, mi parlava di cultura locale, mi raccontava storie e storielle. Avevamo maturato un rapporto tale che ci ha portato finanche a condividere l’idea di riportare un vastese in seno al consiglio regionale dell’ordine dei giornalisti e di attualizzare l’Associazione Vastese della Stampa che per tanti anni si era adoperato per tenere in vita. Due obiettivi raggiunti con il suo sostegno e quella tenacia che lo contraddistinguevano. Oggi l’Amico Peppino non c’è più. Quell’uomo minuto, dal deciso carattere siculo ammorbidito dalla brezza marina del Golfo d’Oro, quell’uomo che va considerato un pilastro del giornalismo e della cultura vastese che ha raccontato per oltre 70 anni se ne è andato in silenzio, lontano da tutto e da tutti e questo ci addolora ancora di più. Non lo vedremo più passeggiare per le vie di quel centro storico cui aveva dedicato tante ‘battaglie giornalistiche’, con la sua pila di giornali sotto il braccio e le rinomate buste recanti i suoi articoli scritti ancora con quella Olivetti Lettera 32 acquistata dal suo amico Mimì Di Egidio. Non lo vedremo più stringere mani, dedicare del tempo a tutti, una parola per ognuno, un sorriso, un richiamo. Da oggi siamo tutti più poveri. Ciao Peppino. Ci mancherai. Mi mancherai".
"Con il cuore ricolmo di dolore - dice l'Assostampa vastese - a Peppino rivolgiamo il nostro affettuoso pensiero di gratitudine; alla famiglia tutta, in primis i fratelli Franco e Totuccio, la nostra vicinanza sentita. Ciao Peppino. Ci consola in parte il saperti nuovamente lieto vicino alla Tua amata moglie.
Cordoglio anche dal presidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo, Stefano Pallotta, che ricorda Catania come "sempre apprezzato e stimato per la sua competenza, signorilità, disponibilità e soprattutto per suo fedele rispetto alla deontologia professionale. È stato presidente per oltre 30 anni dell’Associazione Vastese della Stampa; ha collaborato con molte testate cittadine, abruzzesi e nazionali, ma il suo lungo periodo al giornale Il Tempo dal 1957 al 1983, oltre un quarto di secolo, ha lasciato un segno indelebile. Il giornale all’epoca aveva grande prestigio in città e Peppino, mantenendo sempre la schiena dritta, è stato grande esempio di correttezza professionale, di moderazione, di obiettività e di rigore. Ma la sua passione principale non era la cronaca, ma la ricerca storica, l’arte, la letteratura. È stato il maggior divulgatore della storia di Vasto, ha promosso e fatto conoscere un’ampia schiera di giovani pittori, scrittori e poeti locali, molti dei quali si ritrovano nel mondo dell’arte proprio grazie al suo iniziale incoraggiamento. Catania ha fatto parte di giurie di molti premi, tra cui quella del Premio Vasto dagli inizi. È stato consigliere dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo per due mandati. Ha ricevuto molte onorificenze. Da buon 'maestro' ha sempre fatto richiamo alla libertà di stampa che è il bene più prezioso della democrazia, ma sottolineando ai giovani colleghi che il giornalista ha il dovere di rispettare la verità sostanziale dei fatti e di agire sempre con lealtà e buona fede". Il presidente dell’Ordine, Stefano Pallotta, nel ricordarne la figura, ha espresso "profondo cordoglio a nome di tutto il Consiglio dell’Ordine e formula sentite condoglianze ai famigliari e agli amici di Peppino".
A nome di tutta la città di Vasto, anche il sindaco Francesco Menna ha diffuso un messaggio di cordoglio, ricordano Peppino Catania come "galantuomo e persona corretta. Catania è stato il punto di riferimento per il rispetto delle regole. Uomo che ha dato un contributo fondamentale e prezioso alla crescita e alla modernizzazione della nostra città e del nostro territorio, attraverso il diritto d'informazione. Nel 2018 il giornalista vastese ha ricevuto dall'amministrazione comunale un attestato di benemerenza. È importante per Vasto ricordarlo".
Proprio per questo, il primo cittadino ha proposto l'istituzione di un premio giornalistico dedicato a Catania per ricordarne la figura e l'impegno professionale.