A Chieti non c'è più posto per tumulare i morti: requisiti 20 loculi assegnati a persone ancora in vita

È un'emergenza che si ripete, costante nel tempo, da anni, al punto che, quattro anni fa, l'allora sindaco Umberto Di Primio firmò un'ordinanza per vietare la sepoltura nel camposanto di Sant'Anna ai defunti non residenti a Chieti. 

E oggi, cinque anni dopo l'annuncio della costruzione del nuovo cimitero a Santa Filomena, dove i lavori sono iniziati nel 2019, la città è ancora senza spazi sufficienti per i defunti. Così, ancora una volta, si è costretti a requisire i loculi già assegnati a persone in vita, per "fronteggiare le criticità emergenti per la tumulazione di salme", come specifica l'ordinanza numero 113 firmata pochi giorni fa dal sindaco Diego Ferrara. 

Il provvedimento "contingibile e urgente" è simile a quelli già adottati in passato da questa e dalla precedente amministrazione per affrontare la carenza di spazi per i defunti, considerato che i lavori per il nuovo cimitero "hanno subito rallentamenti a causa delle difficoltà nell'approvigionamento delle materie prime che hanno determinato straordinari incrementi dei prezzi d'acquisto da parte delle aziende fornitrici e a causa del rincaro straordinario dei costi dell'energia, gas, petrolio, ulteriormente aggravato dal conflitto russo-ucraino". 

Così, il Comune dispone la requisizione di 20 loculi, che saranno classificati con una graduatoria che parte dal più giovane, con la sospensione della concessione per un periodo di due anni, rinnovabile una volta. A quel punto, i loculi requisiti saranno utilizzati per le tumulazioni giornaliere e riassegnati ai concessionari non appena saranno di nuovo liberi.