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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dad cancellata alla d'Annunzio, studentessa neomamma protesta: "Come seguo il corso di laurea?"

A chiedere il ripristino della Dad è Ilaria, un'ostetrica dell'ospedale Ss Annunziata di Chieti, attualmente iscritta al secondo anno di corso di laurea magistrale di scienze infermieristiche e ostetriche

"Sono mamma da poco, per il mio corso universitario è stata revocata la didattica a distanza e ora non riesco a seguire le lezioni". 

A chiedere il ripristino della Dad è Ilaria, un'ostetrica dell'ospedale Ss Annunziata di Chieti, attualmente iscritta al secondo anno di corso di laurea magistrale di scienze infermieristiche e ostetriche. "Premetto che il corso di laurea magistrale è frequentato per la quasi totalità da studenti lavoratori con svariati anni di servizio alle spalle in quanto non è requisito fondamentale per la pratica ma serve a integrare e completare la formazione per ambire a ruoli di dirigenza delle professioni sanitarie o per lavorare in ambito universitario".

"Da qualche mese sono diventata mamma - racconta Ilaria - il mio bimbo ha quattro mesi e allatto a richiesta (come raccomandato dall’Oms) il che significa circa ogni due ore, ma come mamma non mi limito certo a questo. Ora l’università che fino al 13 ottobre scorso ha concesso a categorie come la mia e altri tipi di studenti con fragilità di poter usufruire della modalità di didattica a distanza, quando è stata revocata con deliberazione del senato accademico “per migliorare la qualità della didattica”. Ora capite bene quanto possa essere complicato per una mamma con poco supporto da parte della famiglia (mio marito lavora a tempo pieno su turni e i miei genitori sono purtroppo non sempre disponibili) continuare gli studi, dato che le lezioni essendo pensate per lavoratori sono concentrate in 9 ore di lezione al giorno".

Le criticità elencate da Ilaria sono molteplici considerando che per il corso in questione viene richiesto il 70% di presenza in aula. "Qualora decidessi di portare mio figlio al nido i prezzi sono inavvicinabili, ma anche fosse questa soluzione coprirebbe solo metà della giornata. Portare mio figlio in università con me, soluzione che mi è stata proposta dal consiglio di corso di laurea, aprirebbe atri punti piuttosto dolenti: dove lo cambio? Non ci sono fasciatoi. Dove lo allatto? Non ci sono zone dove potrei avere un minimo di privacy. Mio figlio non è un soprammobile, piangerebbe disturbando l’uditorio costringendomi fuori dall’aula la maggior parte del tempo e inoltre provate voi a tenere un bambino di quattro mesi fuori casa per nove ore".

Ilaria ha inviato una mail al rettore Caputi che "mi ha risposto che non è possibile cambiare le regole sulla base delle singole esigenze degli studenti.  So che purtroppo questo non servirà ad ottenere la Dad ma spero posso essere una sveglia per altri che si trovano nella mia stessa condizione,mi sembra che questo paese si sia fermato agli anni '60 per quanto riguarda i diritti civili".

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