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Sabato, 20 Aprile 2024
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Mafia e malaffare in Abruzzo, la Cgil: "Situazione preoccupante, occorre vigilare"

Il sindacato commenta l’ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia

"Rilancio economico e malaffare, l’Abruzzo sempre meno isole felice". A dirlo è il segretario regionale Cgil, Francesco Spina dopo la pubblicazione dell’ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, sulle infiltrazioni delle mafie e del malaffare nel tessuto economico regionale.

Fino a non molti anni fa, l’immagine relativamente tranquilla in queste due regioni ha trasmesso spesso l’impressione che ci trovassimo di fronte ad isole felici o poco pervase da fenomeni mafiosi. A torto si è sempre cercato di dire che tutto sommato i segnali e gli eventi, che pur ci sono stati, erano marginali rispetto al resto del Paese. Temi come il riciclaggio e il reinvestimento in settori ad es. commerciali, immobiliari, del turismo o l’usura sono sempre più frequenti e preoccupanti.

Secondo Spina "l’analisi della Direzione Investigativa Antimafia mette in risalto come l’Abruzzo e il Molise, già in uno stato di preoccupante crisi economica, vivono ormai un crescendo di azioni e di infiltrazioni malavitose sempre più estese nel loro tessuto produttivo e sociale secondo le indagini e le inchieste. Un problema che con la pandemia si è acuito ancora di più, interessi che vanno dal turismo alla ristorazione, dal settore sanitario a quello dei rifiuti, dagli appalti e dall'energia, fino alla grande finanza. A tutto questo occorre aggiungere altri due fattori, Il primo riguarda l’ulteriore crisi che si sta determinando per le famiglie e le imprese dovute all’aumento delle materie prime, dell’inflazione e del caro bollette che potrebbe ulteriormente far espandere gli interessi economici delle mafie, la seconda deriva dalle ingenti somme destinate agli appalti legati ai fondi Pnnr che saranno spesi".

Per la Cgil "occorre vigilare su possibili interessi delle mafie e soprattutto avere la capacità di cogliere le opportunità per tutti i territori, specie quelli delle aree interne, di programmare e spendere i finanziamenti europei creando occupazione e lavoro, affinché l’economia produttiva sana sia sostenuta e crei benessere sociale che contrasta il malaffare".

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