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Lunedì scioperano i dipendenti de La Panoramica: “Sindaco e consiglieri non dovevano aiutarci?”

I lavoratori  incroceranno le braccia per 3 ore. Accusano il “silenzio imbarazzante” della classe politica

I sindacati Cgil, Cisl e Cisal de La Panoramica annunciano lo sciopero lunedì 8 novembre in relazione alla disdetta unilaterale del contratto aziendale da parte dell’impresa dopo aver “aperto una vertenza sul mancato riconoscimento ai lavoratori di oltre 300 euro al mese, un fardello che ha ulteriormente ridotto il salario delle famiglie già fiaccate dall’emergenza pandemica. Va ricordato – aggiungono i sindacati - che a seguito della mancata anticipazione da parte dell’azienda della cassa integrazione, scelta unilaterale e fortemente contestata da queste sigle, i lavoratori si sono visti recapitare ai fini fiscali una doppia Certificazione Unica che ha distolto loro altre cospicue somme in materia di tassazione e conguagli”.

Le sigle sindacali accusano l’amministrazione Ferrara perché “nel momento in cui, l’azienda presentava all’attenzione delle parti sociali una piattaforma contrattuale che avrebbe potuto, sebbene con molte riserve ed un aumento di produttività tutto da verificare, restituire ai lavoratori presumibilmente il 50% del salario, l’allora candidato sindaco Ferrara interveniva nel corso di un’assemblea (nel giorno stesso dell’elezione) dei lavoratori garantendo il massimo impegno nel ripristino della totalità della piattaforma disdettata, illudendo di fatto i lavoratori e inducendoli, in un contesto difficile e combattuto, a rigettare la proposta aziendale con alcune “memorabili” dichiarazioni.

I sindacati ricordano le successive vicende:

La strada, dopo le elezioni comunali, è diventata immediatamente stretta ed in forte salita, si apre una spaccatura tra i sindacati, l’UGL non aderisce alle procedure di mobilitazione e di sciopero attivate da FILT CGIL , FIT CISL e FAISA-CISAL preferendo e ostentando con sicurezza la via giudiziaria allo scopo di ottenere il  ripristino totale del maltolto (comprensivo degli interessi). Ad oggi però di questo ricorso che al momento è servito solo a dividere i sindacati e inasprire i rapporti tra i lavoratori, non si conosce ancora l’esito. Nel mentre le scriventi Segreterie e dopo aver ricevuto il mandato dei lavoratori,  aprivano la vertenza atta a recuperare il più possibile il valore economico del contratto disdettato, si è assistito ad un clamoroso dietrofront da parte dell’azienda. A fronte infatti di un’iniziale apertura  alla disamina delle spettanze che faceva ben presagire, l’impresa si è improvvisamente irrigidita scaricando le responsabilità su fattori esterni primo tra tutti la Delibera con la quale il Comune di Chieti ha decurtato di 430mila euro le risorse destinate al servizio di trasporto urbano (e meno male che il Sindaco si era impegnato a sostenere la causa dei lavoratori …). E come se non bastasse, alle pesanti penalizzazioni retributive, si sono altresì aggiunti  l’aggravio del carico di lavoro per effetto del riaccorpamento di corse conseguente alla diminuzione di turni e la cancellazione definitiva di diversi posti di lavoro e di corse negate all’utenza Teatina.

A nulla è servita la diffida: i lavoratori si sono trovati “di fronte un muro di gomma che li colloca sui mezzi con percorrenze sottostimate che assorbono anche le poche soste, solo teoriche, negando quindi anche i tempi fisiologici, il tutto in un contesto nazionale che parla di ripresa, e incremento delle risorse verso i trasporti pubblici. Ricapitolando i lavoratori della Panoramica, che intendono difendere i loro diritti, ed il diritto alla mobilità dei cittadini teatini e degli studenti dovranno scioperare fermando la città nel mattino di lunedì, per scendere in piazza con un presidio che terranno di fronte al Comune di Chieti, sperando in quell’intervento che fu promesso a gran voce.

Infine la replica alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’azienda di trasporti: "Intanto crediamo non debba essere oggetto di vanto, soprattutto da parte di un imprenditore che oltre a gestire (per gentile concessione diretta e non per aver partecipato ad una gara) il trasporto pubblico a Chieti è anche Presidente dell’Associazione datoriale delle imprese di trasporto in Abruzzo, sostenere che in questa Regione esistono solo 3/4 aziende  (su oltre 30) che garantiscono una contrattazione aziendale. Vorremmo ricordare al dottor Chiacchiaretta, in qualità di rappresentante delle imprese, che la normalità dovrebbe essere esattamente il contrario. Inoltre non sarà sfuggito il fatto che l’impresa ha accusato tutte le forze politiche sia quelle del precedente governo regionale di centro-sinistra e sia quelle dell’attuale governo regionale di centro-destra di aver adottato provvedimenti che avrebbero determinato il collasso economico-finanziario delle aziende”.

Ebbene a fronte di queste pesanti accuse e che evidentemente non hanno risparmiato nessuno, è mai possibile che non si sia sollevata una sola voce da entrambi gli schieramenti politici pronti eventualmente a smentire (o confermare) queste rilevanti accuse?

Dove sono i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione eletti in Provincia di Chieti?

Perché tacciono e non provano a difendere gli interessi del proprio territorio al pari di come invece hanno fatto e continuano a fare rappresentanti regionali delle altre province?

Perché non si apre un dibattito franco sulle reali risorse stanziate per i trasporti dalla Regione e su quelle altrettanto significative e certe stanziate dal Governo nazionale? Speriamo che qualcuno abbia il coraggio di rispondere.

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