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Madonne senza volto e l’ottavo peccato capitale: il teatino Alessandro D’Aquila espone a New York

L’artista dal 5 all’11 settembre sarà presente con la sua serie di Nft "Like a Virgin" a Times Square. Per ogni opera digitale venduta il collezionista riceverà una statua realizzata in plastica 100% riciclata che simboleggia l’ottavo peccato capitale, che l’artista individua nell’inquinamento del pianeta

I 7 peccati capitali declinati nella società contemporanea più un ottavo: la mancanza di lungimiranza e il menefreghismo nei confronti del futuro, che si trasformano in inquinamento. Opere immateriali ma con un certificato digitale che ne attesta l'originalità e la proprietà quelle di Alessandro D’Aquila, giovane artista teatino che dal 5 all’11 settembre esporrà a New York la sua collezione “Like a Virgin” - 7 Nft (acronimo di Non fungible token): pezzi unici ispirati ai 7 peccati capitali rappresentati con la stessa immagine di una Madonna senza volto e con un cuore al centro del petto, ma con materiali differenti.

Un concept dissacrante per questa prima volta oltreoceano di D’Aquila, che già si è fatto notare per le sue ‘polaroid sintetiche’: “Il nuovo peccato della società contemporanea è la mancanza di lungimiranza, il menefreghismo nei confronti del futuro, l’assenza completa di domande sul domani. Ci affrettiamo a vivere una vita di piaceri, di storture, di lussuriose abitudini, senza badare alle conseguenze. Siamo diventati i parassiti dell’organismo che ci ospita, abbiamo passato così tanto tempo a fregarcene della soluzione da essere diventati il problema. L’ottavo peccato capitale pende sulle nostre teste, come una lunga e letale spada di Damocle. È la nostra unica colpa: l’inquinamento".

Alla vigilia della sua prima esposizione a Times Square con la Art Innovation Gallery, D’Aquila ci presenta quella che oggi viene considerata una nuova frontiera fra reale e digitale.
“Un’opera d’arte Nft è un’opera digitale che viene impressa su blockchain – spiega l’artista - ossia un certificato di autenticità univoco e imperituro digitale. Acquistando un’opera Nft, si ottiene il diritto esclusivo di possederlo e viene trasferito sul wallet (portafoglio) del collezionista. Nel caso della serie Like a Virgin, che sarà esposta a New York, ho corredato l’opera digitale anche di una sua rappresentazione fisica che viene inviata al primo collezionista che la acquisterà”.

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Acquistando “un peccato” e quindi, paradossalmente, scegliendo il peccato a cui “votarsi”, il collezionista riceverà una copia fisica della Madonna senza volto, che rappresenta la somma di tutti e 7 i peccati, ossia l’inquinamento. “La fine del pianeta è la fine dell’uomo. I suoi vizi sono tutti racchiusi nell’inquinamento.  L’intento è riportare l’attenzione su ciò che davvero è importante in un nuovo ordine di priorità.  Per farlo  - dice ancora il giovane artista - ho scelto di realizzare l’opera con plastica 100% riciclata, ottenuta da tappi di bottiglie di plastica che ho prima tritato e poi modellato. Questo è stato possibile grazie al supporto di Precious Plastic Torino, una realtà che lavora proprio cercando di riutilizzare la plastica in esubero”.

Da sempre appassionato di ogni nuova forma espressiva, D’Aquila ha scelto di avvicinarsi anche a questo mondo dele opere immateriali ma certificate per la seconda volta, dopo la sua serie “Blind Love”: “Stavolta ho voluto dare un significato sociale, senza lasciare la serie solamente digitale ma collegandola ad un pezzo fisico”.

Da anni Alessandro D’Aquila ama rappresentare la realtà riducendola a semplici forme di colore, in maniera ‘sintetica, come le sue polaroid, utilizzando la lingua italiana scritta in linguaggio braille dal grande impatto visivo con l’intento di ristabilire una sorta di parità tra chi possiede un senso e chi no e provocando nell’osservatore un senso di smarrimento,

Originario di Chieti, stabilitosi da qualche anno a Milano, questo giovane artista vanta già dieci anni mostre personali e collettive in tutta Italia e anche all’estero. Con Like a Virgin sbarca per la prima volta in America.

"Per me – confida -  è un’emozione indescrivibile poter esporre un proprio lavoro, un proprio concetto, in una delle piazze che simboleggiano il centro della cultura consumistica del nostro tempo, è sicuramente una sensazione indescrivibile. È proprio ‘colpendo’ al centro della cultura del consumismo di massa moderno che spero di lasciare il messaggio più grande”. 

Sempre nel mese di settembre la sua opera verrà esposta a Varsavia, all’interno di una mostra incentrata sulle tematiche ambientali.

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