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Jova Beach party, animalisti scrivono al ministro Cingolani: "Stop al tour sulle spiagge"

La Lega nazionale difesa del cane preoccupata per dune e fratino: "Così si stravolge l'ecosistema costiero che l'artista dice invece di voler tutelare"

Il tour Jova Beach Party è ricominciato e, come nel 2019, non sono mancate le polemiche per i luoghi scelti per lo svolgimento dei concerti. Polemiche giustificate dal fatto che questi eventi si svolgono per lo più sulle spiagge e che la loro preparazione e organizzazione prevede, in tantissimi casi, lo stravolgimento dell’ecosistema costiero. A Vasto si sarebbe proceduto addirittura allo sbancamento delle dune che sono un importante sito di nidificazione del fratino, uccello protetto perché in via d’estinzione.

“È paradossale, per non dire assurdo, che un tour che dice di avere come obiettivo la sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente sia responsabile della distruzione di interi ecosistemi”, commenta amareggiata Piera Rosati, presidente Lndc (Lega nazionale difesa del cane) Animal Protection, “lo stesso Jovanotti ha ripetuto spesso che le spiagge sono dei sistemi fragili, ma questo non gli impedisce di distruggerle radunando decine di migliaia di persone nello stesso luogo, con musica a tutto volume che sicuramente non è gradita dalle specie selvatiche che su quei luoghi fanno il nido o tentano di riprodursi. Come si fa a dichiararsi ambientalista e poi impattare in maniera così pesante sull’ambiente? Come si fa a vantarsi di pulire '20 milioni di metri quadrati di spiagge', come ha fatto l’artista, se il motivo principale per la sporcizia saranno proprio i suoi eventi?”.

“Alcuni giorni fa abbiamo espresso la nostra disapprovazione per questo tour già sui nostri social, ma adesso abbiamo deciso che è ora di fare di più”, continua Rosati, “ho quindi scritto una lettera al ministro Roberto Cingolani chiedendo un suo intervento per vietare lo svolgimento di questo e di qualsiasi altro evento in luoghi di interesse naturale come le spiagge e non solo. Il ministero della Transizione ecologica, infatti, ha come competenze la tutela della biodiversità, degli ecosistemi e del patrimonio marino-costiero, pertanto è sua responsabilità fermare questo scempio e preservare il fratino e tutti gli altri animali che popolano le zone costiere”.

“La sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente si fa dando il buon esempio e rispettandolo per primo, facendolo nel modo giusto e senza ipocrisie o contraddizioni, quindi chiedo ancora a Jovanotti di rivedere le sue posizioni e spostare i suoi concerti in luoghi più adatti a tali grandi eventi”, conclude Rosati.

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