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L'appello di Italia Nostra: "Tutti i trabocchi vanno tutelati come siti di interesse culturale"

L'associazione plaude alla decisione assunta dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, ma chiede che la tutela venga estesa a tutte le antiche macchine da pesca

Il Consiglio regionale Abruzzo dell’Associazione nazionale Italia Nostra plaude alla decisione assunta dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo di proporre al competente ministero l’apposizione del vincolo d’interesse culturale per 11 trabocchi della Costa teatina, con la finalità di garantirne la corretta conservazione e di stimolarne gli usi compatibili.

“I trabocchi sono stati selezionati - ha affermato la soprintendente Rosaria Mencarelli - con riferimento alle loro immutate capacità di riferirsi, ancora oggi, alle macchine da pesca originarie, seppur con minimi adattamenti e rinnovate funzioni”.

In una nota, il presidente del consiglio regionale di Italia Nostra Abruzzo, Mimmo Valente, spiega che la preoccupazione dell'associazione 

è lo svisamento dell’originale destinazione di queste antiche strutture, una volta esclusivamente usate per la pesca, a veri e propri ristoranti, con una secondaria destinazione a laboratori per la conoscenza delle attività marinare ed a   funzioni quali la valorizzazione di prodotti enogastronomici locali.

Si auspica, pertanto, che i decreti di riconoscimento dell’interesse culturale, con cui si chiuderanno i procedimenti avviati, contengano le indicazioni operative per i corretti interventi di recupero, mantenimento ed uso compatibile dei trabocchi.

Tali indicazioni dovranno anche rappresentare gli elementi di base per riformulare una normativa regionale complessiva sulla tutela e valorizzazione di queste preziose attrattive turistiche, includendovi l’indissolubile rapporto con il paesaggio costiero in cui sono inseriti, senza manomissioni strutturali che ne comprometterebbero l’originalità e la indiscutibile bellezza, tanto decantate da artisti, scrittori e poeti di tutto il mondo.

Italia Nostra ritiene che tutti i 30 trabocchi - e non solo 11 - esistenti sulla costa teatina conservino, con opportuni interventi di restauro conservativo, la loro originale struttura di macchine da pesca che già d’Annunzio affermava essere ”un’effigie di corpo animato in legno esposta anni ed anni al sole”, rimanendo testimonianza storico-culturale, nell’ambito di paesaggi per fortuna non ancora completamente deturpati dall’ingorda mania distruttiva dell’uomo.

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