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Venerdì, 24 Marzo 2023
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"Vogliamo tornare a lavorare nella nostra regione": l'appello di un gruppo d'infermieri

I lavoratori fuori sede chiedono un colloquio alle Asl abruzzesi e alla Regione

Sono migliaia le mail inviate in due diverse fasi da parte di un gruppo di infermieri nel mese di agosto per chiedere un colloquio alle Asl abruzzesi e alla Regione Abruzzo. La richiesta è quella di poter tornare a lavorare nella loro regione.

"Siamo già pronti nei prossimi giorni a partire con una nuova ondata di mail chiedendo - spiegano gli infermieri -  un colloquio con le Asl abruzzesi e la Regione Abruzzo per farci tornare a lavorare a casa nostra".

"Siamo a segnalare una situazione molto brutta riguardante la sanità abruzzese che pensa solo a stabilizzare i precari non dando modo a chi ha già un contratto di lavoro a tempo indeterminato di poter tornare a casa - scrivono gli infermieri fuori sede - la situazione concorsi è alquanto angosciante, nonostante già vincitori di posto di lavoro a tempo indeterminato siamo costretti a fare nuovamente concorsi per riavvicinarci ma puntualmente queste procedure vengono bloccate o ritardate. Le mobilità sono inesistenti da anni e i comandi vengono rifiutati dalle nostre aziende di appartenenza. La Regione Abruzzo non fa nulla a riguardo e sembra che gli 'eroi del covid' siano solo i dipendenti a tempo determinato. A questa pioggia di mail nessuna risposta, tutto tace in un silenzio quasi imbarazzante che non ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel. Siamo costretti a stare fuori casa e la nostra regione non ci vuole nonostante si pianga una carenza di personale da tanti anni. Il nostro ordine professionale non ci dà supporto, la stessa mail é stata trasmessa a tutti gli ordini provinciali abruzzesi che non hanno dato una risposta in nessun modo. Così come i sindacati che come tutti non ci danno riscontri. Questa mattina la risposta della asl di Teramo che esclude la possibilità di fare una mobilità extraregionale perché i posti vacanti sono riservati ai vincitori di concorso (lo stesso bloccato da ricorsi che verranno discussi a febbraio 2023)". 

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