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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ennesimo guasto alla Pet Tac del policlinico, rimandati gli appuntamenti dei pazienti fragili

Un disservizio che dura da tempo: il macchinario per la diagnosi dei tumori è su un tir all'esterno dell'ospedale e la Asl paga un affitto annuale

Ancora disservizi alla Pet Tac dell'ospedale di Chieti. Un nodo che dura da anni, fra guasti, spazi non idonei e segnalazioni dei pazienti oncologici. 

Ora, c'è l'ennesimo problema al macchinario fondamentale per diagnosticare tumori e malattie neurodegenerative: alcuni appuntamenti sarebbero stati rimandati almeno di una settimana, un tempo lunghissimo per pazienti fragili. 

Sul tema interviene la capogruppo del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi, che accusa la giunta del presidente Marco Marsilio e i vertici della Asl: "I problemi - accusa - sono solo peggiorati. Invece di acquistarne una di proprietà come promesso dall'assessore Verì - incalza - per poco più di due milioni di euro, la Pet Tac rimane su un tir all'esterno dell'ospedale al costo di circa 500mila euro di affitto all'anno. Con un macchinario fisso all'interno del presidio si potrebbero fare esami cinque giorni alla settimana, riducendo le liste d'attesa. Al contrario, col governo regionale di centrodestra i giorni di funzionamento del macchinario sono stati addirittura tagliati, passando da due a uno a settimana. Sempre che il servizio non si interrompa come accaduto in questi giorni. Io ho già presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti sul caso Pet Tac, ma giunta e Asl continuano a restare totalmente sorde davanti a questa enorme problematica. Una situazione vergognosa e inaccettabile”.

“Le promesse fatte dal centrodestra - incalza Marcozzi - sono cadute nel vuoto. In risposta a una mia interpellanza di dicembre 2020, l'assessore Verì si era impegnata in prima persona all'installazione di un macchinario fisso e di proprietà. È passato oltre un anno e la situazione è sempre la stessa. Le richieste delle associazioni, le manifestazioni e la raccolta di oltre sei mila firme dei cittadini sono cadute nel vuoto. L'immobilismo di chi gestisce la sanità pubblica in Abruzzo continua a causare danni e disagi a cittadini fragili che avrebbero urgente bisogno di aiuto e invece si vedono sbattere la porta in faccia”.

“Lo voglio ribadire ancora una volta - conclude Marcozzi - non faremo un passo indietro finché non sarà installata una Pet Tac fissa e di proprietà all'interno dell'ospedale Santissima Annunziata. Se giunta e Asl non sono in grado di dare seguito alle promesse fatte, è bene che chiedano scusa ai cittadini e tolgano il disturbo. Questa situazione deve finire”.

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