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Fine stato di emergenza, stop a green pass e restrizioni: il nuovo decreto

Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il dl sulle riaperture che traccia la roadmap del post pandemia Covid

L’Italia si prepara alla fine dello stato di emergenza, fissato al 31 marzo 2022. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il decreto sulle riaperture che traccia la roadmap del post pandemia Covid. Le restrizioni verranno eliminate gradualmente, a cominciare dal super green pass che dal 1° aprile non servirà più all’aperto e, dal 1° maggio, verrà archiviato tranne qualche eccezione. 

Come riporta oggi Today.it, dal 1° aprile ci sarò il primo stop al green pass per tavoli all'aperto di bar e ristoranti, nei negozi, uffici pubblici, poste, banche, metro e bus. Il green pass base però (quindi con tampone antigenico valido 48 ore o molecolare 72 ore) non sparirà fino al 30 aprile: ancora per un mese sarà essenziale per accedere a servizi come le mense, per partecipare a concorsi pubblici e corsi di formazione, per i colloqui con detenuti nelle carceri e per assistere a eventi sportivi all’aperto. Il green pass dovrà essere esibito anche quando si sale a bordo di mezzi di trasporto che fanno tratte nazionali, come aerei, treni a lunga percorrenza, autobus, pullman e navi che si spostano da una regione all’altra dove serve anche la mascherina Ffp2.


Fino al 30 aprile chi vorrà stare seduto all’interno di bar e ristoranti, dovrà avere ancora dietro il super green pass (che si ottiene da guarigione da Covid o vaccinazione). Invece, a quanto si apprende, i turisti stranieri potranno anche mangiare all’interno nei ristoranti con il green pass base: una misura per "salvare la Pasqua" nelle attività turistiche, è stato riferito.

Ad aprile il super green pass verrà ancora richiesto in piscine, palestre, centri benessere, per fare attività sportive, per partecipare a convegni e congressi, per frequentare centri ricreativi, per le feste civili o religiose, per entrare nelle sale da gioco, per le discoteche e per eventi sportivi al chiuso. 

Scuola e quarantene

Il decreto approvato dal governo Draghi prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività. Spariscono le quarantene da contatto con un caso positivo al Covid anche per i non vaccinati. Rimane invece l'obbligo di isolamento per chi ha il Covid. In caso di contatto stretto con qualcuno che ha il Covid viene richiesta l’auto sorveglianza ( mascherina Ffp2, al chiuso o in presenza di assembramenti, per dieci giorni dall’ultimo incontro e fare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi). Chi ha il Covid dovrà restare in isolamento a casa fino al primo test negativo o per 21 giorni a partire dal contagio.

Per quanto riguarda la scuola, da aprile il sistema delle quarantene non esiste più. Al nido e alla scuola per l’infanzia anche con più di 4 casi l’attività didattica continua per tutti (i positivi restano a casa, come chi ha la febbre oltre 37,5). Un bambino con sintomi deve fare il test e ripeterlo dopo 5 giorni. Alla primaria, alle medie, alle superiori e nei centri di formazione professionale si sta in classe con la mascherina fino al 30 aprile ma anche con più di 4 contagiati la Dad non scatta più, se non per i malati. Tutti in classe, dunque, ma con la Ffp2 per 10 giorni dall’ultimo contatto, test subito e dopo 5 giorni solo se compaiono sintomi. Chi guarisce rientra a scuola con test negativo.

Vaccino e lavoro

L'obbligo di vaccino per lavorare resterà fino a fine 2022 per i soli lavoratori della sanità (ma da aprile anche per loro l’infezione varrà come la somministrazione). Dal 1° aprile a chi ha più di 50 anni non sarà più chiesto il super green pass per lavorare, resta l’obbligo di green pass base (il tampone negativo) fino al 30 aprile altrimenti si rischia una multa. L’obbligo di vaccino resta in vigore fino al 15 giugno per gli over 50 resta l’obbligo di vaccinarsi, insegnanti e forze dell’ordine. Mentre è esteso fino al 31 dicembre 2022 per il solo personale sanitario.

La possibilità di ricorrere al lavoro da casa nel settore privato in regime semplificato è prorogata al 30 giugno 2022. 
 

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