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Appalto mense, si riaprono i termini dopo la chiusura della gara, la Lega accusa: "Procedimento viziato"

Dopo l'interrogazione consiliare e l'accesso agli atti, il gruppo di opposizione torna a sollevare l'attenzione sulla procedura per individuare il nuovo gestore della refezione scolastica

I termini si erano chiusi lunedì (11 gennaio) e il giorno successivo (martedì 12) gli uffici avrebbero dovuto aprire le buste con le offerte. Ma ieri (mercoledì 13), la gara per individuare il nuovo gestore delle mense scolastiche è stata riaperta. Una notizia che ha dato nuovo linfa alle accuse già avanzate dal gruppo consiliare della Lega che, dopo la diffida inviata al Comune, all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), e all’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato), ha presentato un'interrogazione non ancora calendarizzata. 

Nella determinazione numero 9 firmata ieri dalla responsabile del procedimento, Christina Cavallucci, e dalla dirigente del settore, Paola De Rossi si riapre la procedura, consentendo ulteriori 20 giorni per la presentazione delle offerte, non solo a chi non aveva partecipato, ma anche a chi aveva già inviato la propria. 

Nel documento si spiega infatti che, in risposta ai vari quesiti arrivati dai partecipanti, "è stato pubblicato l’elenco del personale uscente erroneamente riportato in duplice copia, nonché numerato in modo da poter indurre le ditte interessate a fraintendere il numero esatto". L’errore, dunque, avrebbe potuto generare un’errata valutazione economica delle "offerte pervenute e/o potenziali». Dunque, si legge, «al fine di assicurare la massima trasparenza e parità di trattamento".

Il documento del Comune impegna anche la somma di 2.151 euro per il servizio di pubblicità degli atti di gara, affidato alla ditta Info srl di Barletta. 

E, ora, i consiglieri Mario Colantonio, Liberato Aceto, Fabrizio Di Stefano ed Emma Letta tornano sul piede di guerra, sollevando dubbi sulla procedura. 

"Bene ha fatto il gruppo consiliare della Lega a produrre interrogazione con risposta in aula, come decisivo è stato l'accesso agli atti della procedura richiesti dal presidente della commissione di Controllo e garanzia del Comune di Chieti Fabrizio Di Stefano il giorno dell'interrogazione", commentano.

"Ed ecco che, magicamente - ironizzano - il responsabile del procedimento formalizza la riapertura dei termini di gara. Quindi la stazione appaltante, dopo 7 giorni dal termine di presentazione delle osservazioni (ore 9 del 7 gennaio) dopo un giorno dal termine di presentazione delle partecipazioni alla gara (ore 12 dell'11 gennaio) e dopo un giorno dalla non avvenuta apertura delle buste nell'ora stabilita, facendo riferimento a un errore formale relativamente all'elenco esatto del numero del personale in essere dipendente della ditta uscente, poblematica evidenziata anche in osservazioni fatte sulla piattaforma di gara, come altre relative alla tempistica, concede ulteriori 20 giorni". 

"L'amministrazione con ulteriore provvedimento, alquanto discutibile, tenta di raddrizzare un procedimento 'fortemente viziato'. La considerazione che salta subito all'occhio - puntano il dito i consiglieri leghisti - è se sia possibile, conoscendo i partecipanti alla gara, con i plichi già pervenuti all'11 gennaio, senza applicare una sospensione totale del procedimento, dare riscontro di errori formali, superata anche la data del 12 gennaio e procedere, di fatto, ad una riapertura dei termini di presentazione e delle offerte, sia per chi ha rispettato i termini di gara, ma soprattutto per chi non ha partecipato alla gara,almeno così è dato comprendere dalla lettura del punto 2 del determinato".

"Noi ribadiamo - concludono Aceto, Colantonio, Di Stefano e Letta - che l'amministrazione è posta a forte rischio, stante questa situazione procedurale e potrebbero esserci altri organismi demandati a giudicare se questa procedura è regolare o meno".

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