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Francavilla ricorda Dalla Chiesa: messa con i nipoti del generale ucciso dalla mafia

Cerimonia privata in San Franco nel quarantennale dell'omicidio a Palermo. Il sindaco Russo: "Legame decennale della famiglia con la nostra città"

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fu ucciso il 3 settembre del 1982, quarant’anni fa, a Palermo. L'omicidio avvenne pochi mesi dopo il suo insediamento come prefetto nel capoluogo siciliano, nella strage di via Carini in cui perirono anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.

Oggi, nel quarantennale di quel delitto di mafia, i nipoti Maria Laura, Maria Alessandra, Giulio e Romano hanno voluto ricordarlo con una cerimonia privata nella chiesa di San Franco, a Francavilla al Mare.

“Pochi mesi prima di morire, precisamente il 6 aprile 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa era stato nominato prefetto di Palermo dal Consiglio dei ministri”, ricorda il sindaco Luisa Russo, “il governo, allora presieduto da Giovanni Spadolini, sperava che il generale riuscisse a ottenere, con la mafia siciliana, gli stessi risultati che aveva avuto nel contrasto al terrorismo, soprattutto grazie al cosiddetto 'fenomeno del pentitismo'. Dalla Chiesa era infatti riuscito a spingere un consistente numero di militanti delle Brigate Rosse, di Prima Linea e di altre formazioni armate, a collaborare con la giustizia. Le loro rivelazioni avevano consentito centinaia di arresti e, di fatto, lo smantellamento delle organizzazioni terroristiche”.

“Il legame della famiglia Dalla Chiesa con Francavilla è decennale”, sottolinea il primo cittadino, “per loro questo è il luogo delle vacanze, della spensieratezza, da sempre. Ancora oggi la famiglia trascorre qui il tempo libero. Volerlo ricordare qui ci riempie di orgoglio e di emozione, e sono stata onorata di partecipare con la famiglia a questo momento commemorativo”.

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