L'Oms dichiara la fine della pandemia, il prof. Stuppia: "Non dimentichiamoci di quello che è successo, è stata una lezione"

"É una notizia importante. Per come la vedo io è una presa d'atto che le pressioni, soprattutto sugli ospedali e il tasso di mortalità, si sono progressivamente ridotte e stiamo andando avanti verso la bella stagione". Commenta così a LaPresse il virologo e rettore dell'università d'Annunzio Liborio Stuppia la notizia che l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la fine della pandemia.

Ieri, venerdì 5 maggio, il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato la fine dello stato di emergenza sanitaria globale da Covid-19 dopo 39 mesi.

"Le nuove varianti che ci sono, ne stiamo anche noi trovando molte, non sono caratterizzate, nessuna, da un'aggressività particolare e a questo punto è stata fatta la scelta che poi è una scelta comunque anche politica, del dichiarare finito lo stato di emergenza - ha aggiunto il professore ordinario di genetica medica e responsabile del laboratorio di genetica molecolare dell'ateneo abruzzese - . Non dimentichiamoci di quello che è successo. Non pensiamo di tornare indietro all'epoca del Covid perché questa è stata comunque una lezione. La prima volta passi che veniamo colti impreparati ma non deve più succedere".

Per il professor Stuppia "bisognerà comunque incentivare, in ogni caso sul territorio, la sorveglianza e magari continuare, ogni tanto, a sequenziare le varianti, là dove ci siano dei pazienti positivi. Bisognerà continuare - ha concluso - a tenere aggiornate tecnologicamente le strutture che fanno questo lavoro di identificazione dei virus. Insomma, bisognerà dimostrare di aver imparato".