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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ferrara contrattacca Schael: "Il Comune non fa mancare il suo appoggio, nei limiti delle possibilità economiche"

Il direttore generale della Asl aveva accusato l'ente di non aver contributo all'allestimento di un hub vaccinale all'ex Foro Boario

Non è tardata la risposta del sindaco di Chieti Diego Ferrara dopo gli attacchi del direttore generale della Asl Thomas Schael, che aveva accusato il Comune di non aver contribuito ad allestire un secondo hub vaccinale nell'ex Foro Boario.

"Il Comune di Chieti - replica il primo cittadino - non ha fatto mai mancare il suo appoggio e la sua collaborazione sul fronte emergenza covid e non lo farà adesso. Nonostante la pesantissima situazione economico finanziaria che stiamo fronteggiando, che condiziona e limita tutte le scelte dell’amministrazione, pandemia non esclusa, siamo stati subito operativi: dando supporto agli screening quando si trattava di avere una cognizione precisa della situazione e dei contagi; confrontandoci con la Asl, prima e dopo l’inizio della campagna vaccinale, per trovare la migliore localizzazione dell’hub vaccinale; invitando la popolazione a vaccinarsi, pur non avendo gli elenchi e i contatti a disposizione e arrivando finanche a vaccinare casa per casa quanti, sull’intera città, non risultavano ancora vaccinati. Un coinvolgimento esplicito e verificato anche dalle sedute del coordinamento prefettizio, che è stato il nostro principale riferimento in questi mesi, affinché le scelte prese potessero essere le più praticabili, oltre che le più inclusive e tenessero conto dell’impossibilità da parte del Comune di farsi parte attiva sulle spese vive per via dello stato dei conti".

"Per questa ragione - incalza Ferrara - e sin da subito abbiamo dato la disponibilità del Pala Colle dell’Ara e delle forze volontarie necessarie al funzionamento, perché era la soluzione immediatamente praticabile, economica e funzionale, come la campagna degli screening aveva positivamente dimostrato, ma la Asl ha ritenuto migliore la scelta del Pala Ud’A, facendo iniziare lì la campagna vaccinale. Quando l’affluenza è diventata davvero massiva e quell’hub ha dimostrato tutti i suoi limiti, soprattutto per gli spazi esterni che rendono difficoltosa la gestione dell’accoglienza, abbiamo proposto, subito supportati dalla Camera di Commercio che ne è la proprietaria, di spostare le vaccinazioni nell’ampio e più accogliente spazio del Foro Boario, che in quel momento avrebbe evitato tanti disagi agli utenti e assicurato uno svolgimento più fluido delle vaccinazioni. Ma anche tale disponibilità non ha avuto il riscontro da parte della Asl, quando è stata proposta. In alternativa, il Comune ha messo poi a disposizione i locali dell’ex asilo Peter Pan, che, com’è noto, necessitavano di interventi di riqualificazione, per effettuare i quali è stato necessario chiedere alle realtà economiche della città una mano, cercando modalità di azione più spedite possibili nell’ambito delle normative che regolano i rapporti pubblico-privati, non potendo essere noi parte operativa".

"Oggi siamo a un bivio: dobbiamo assicurare la scelta giusta e la più percorribile - incalza - economicamente parlando per il Comune, cosa che non significa cambiare le carte in tavola, ma giocare le carte giuste in una partita che non ha solo l’emergenza Covid fra le variabili che questo ente deve considerare. Ci siamo chiesti: visto che l’entità dei contagi e l’andamento della pandemia hanno numeri notevolmente ridimensionati, tanto da ritenere ormai tardiva la soluzione del Foro Boario, vale la pena investire la somma necessaria a rendere quegli spazi disponibili? Oppure potremmo meglio e più velocemente spostare tutto al Pala Colle dell’Ara, ridimensionando i costi e stringendo i tempi, quando l’università non sarà più in grado di ospitare nei suoi spazi la campagna? Questo chiederemo al prefetto e al direttore della Asl, ricordando sempre che le soluzioni migliori sono quelle condivise e realizzabili e che questa amministrazione non farà mai il passo più lungo della gamba, perché comprendiamo bene sia il valore di ogni passo da fare, sia l’insostituibilità della gamba”.

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