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Un mese in Europa: la Asl di Chieti chiamata a confrontarsi con altri modelli e con la sanità di altri Paesi

La Azienda sanitaria protagonista del progetto Hope. L’edizione di quest'anno, che si è svolta tra maggio e giugno e ha coinvolto 17 nazioni, ha avuto come tema l’uso delle evidenze nel management per la salute

Un mese in Europa per confrontarsi con altri modelli e con la sanità di altri Paesi per la Asl di Chieti, protagonista del progetto “Hope”, European Exchange Programme, finalizzato a promuovere lo scambio di conoscenze e competenze all’interno dell’Unione Europea e fornire formazione ed esperienze agli operatori sanitari. L’esperienza ha visto coinvolti Alessandro Di Risio, infermiere bed manager (dedicato alla gestione dei posti letto a Chieti e alla dimissione sul territorio) e Mwaba Chilufya, referente dei tecnici perfusionisti della Cardiochirurgia di Chieti.    

L’edizione di quest'anno, che si è svolta tra maggio e giugno e ha coinvolto 17 nazioni, ha avuto come tema l’uso delle evidenze nel management per la salute. 

Di Risio è appordato in Polonia e Chilufya in Inghilterra, dove hanno avuto modo di conoscere l’organizzazione dei rispettivi sistemi sanitari: gli operatori sono stati coinvolti nella vita dell’organizzazione attraverso la partecipazione a meeting e affiancando varie professionalità; non sono mancati momenti di proficuo confronto con il management delle aziende coinvolte. 

“L’utilizzo dei dati è sicuramente uno degli aspetti ai quali ho guardato con maggiore interesse nel Northumbria Healthcare NHS Foundation Trust che ha partecipato a questo programma - è stato il commento di Mwaba Chilufya -. L’impiego sistematico dei report e dei sistemi di  misurazione sono entrati nella pratica ordinaria, e rappresentano un efficace modello a cui guardare e, possibilmente, da importare. Da parte nostra, però, possiamo offrire l’esperienza maturata con il Piano nazionale esiti, strumento prezioso per la valutazione di  programmi di audit clinico e organizzativo”.  

In Polonia Alessandro Di Risio ha avuto modo di collaborare con professionisti di altri quattro Paesi per uno studio sul metodo di utilizzo delle evidenze scientifiche del sistema sanitario polacco. “Diversi gli aspetti che ho apprezzato - ricorda il bed manager -, come il valore attribuito allo staffing clinico e assistenziale circa le diverse complessità sanitarie, così come il ricorso a bandi di mobilità interna del personale, al fine di incentivare motivazione e nuove competenze. Interessante anche l’utilizzo della metodica della simulazione per costruire team multidisciplinari in grado di aumentare la qualità dell’assistenza soprattutto in termini di sicurezza delle cure. Ma anche noi abbiamo da insegnare molto a loro, perché i nostri programmi di prevenzione sono un modello da esportare, così come l’integrazione tra ospedale e territorio”.

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