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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Si riaccende la 'guerra dei taxi' con le accuse da Pescara: "Concorrenza sleale dei tassisti teatini"

Il Cotape, la cooperativa dei tassisti di Pescara, ha presentato un esposto lamentando che da Chieti alcuni colleghi operano sul territorio pescarese e ora anche la commissione Mobilità ha lanciato un appello

Dura ormai da anni la "guerra dei taxi" teatini e pescaresi. Una battaglia sul diritto geografico a trasportare gli utenti che si è combattuta, più o meno metaforicamente, soprattutto sull'aeroporto d'Abruzzo, dove i tassisti di Chieti ritenevano di poter caricare i passeggeri, mentre i colleghi della città adriatica ribattevano che quella fosse una zona di loro competenza. 

A riaccendere gli animi, questa volta, è il presidnete della commissione Mobilità del Comune di Pescara, Armando Foschi. Il consigliere della Lega, infatti, nella seduta di ieri, ha sollevato un problema denunciato dal Cotape, la cooperativa dei tassisti di Pescara, secondo cui in città - e non solo all'aeroporto - arriverebbero tassisti da Chieti e da Montesilvano. 

Per questo, la commissione comunale pescarese ha chiesto "controlli a tappeto della polizia municipale sulla presunta attività abusiva condotta dai tassisti di Chieti e Montesilvano su Pescara". Una richiesta che si unisce all'esposto inoltrato lo scorso 5 maggio dal Cotape.

Il consigliere leghista Foschi ha parlato di "sleale concorrenza", soprattutto all'aeroporto "conteso tra i tassisti di Pescara e di Chieti. La Regione Abruzzo - ha ricordato - ha stabilito che i conducenti di veicoli di trasporto pubblico su piazza di Chieti possono lavorare sullo scalo aeroportuale di Pescara prelevando utenti in arrivo o portando passeggeri in partenza, su tale disposizione pende un ricorso al Tar depositato dal Cotape di Pescara, ma la verità è che tale autorizzazione potrebbe potenzialmente aver aperto la strada a una serie di abusivismi denunciati dallo stesso Cotape".

Secondo l'esposto della cooperativa di taxi, i colleghi di Chieti, dunque, trasporterebbero i clienti all'interno della città di Pescara, "fermandosi alla stazione - prosegue - approfittando, a detta del Cotape, proprio di quella finestra aperta sull’aeroporto per entrare nel territorio a gamba tesa e, soprattutto, se così fosse, abusivamente. Addirittura secondo il Cotape ci sarebbero due tassisti di Chieti e uno di Montesilvano che avrebbero formato un mini-consorzio, istituendo una sorta di parcheggio fisso sulla via Tiburtina, da dove prenderebbero le chiamate da Pescara, e lavorando, dunque, sul capoluogo adriatico, caricando e scaricando passeggeri sotto gli occhi sconcertati dei colleghi di Pescara, e addirittura promuovendo e pubblicizzando la propria attività e la propria presenza sui canali social con tanto di fotografie a documentare la loro ‘solerzia’ e presunta professionalità".

Inoltre, sempre secondo la denuncia del Cotape citata da Foschi, i tassisti teatini avrebbero un permesso permanente per le ztl pescaresi, "tanto che - ha ammesso - anche i pescaresi, a questo punto, hanno fatto richiesta di un permesso permanente per muoversi tra le Ztl di Chieti, ma sono ancora in attesa di risposta del relativo dirigente del Comune di Chieti. Ora, è evidente che tale situazione, se confermata dai fatti – ha aggiunto Foschi - rischia di esacerbare gli animi e i rapporti di ‘buon vicinato’ e di leale concorrenza, specie nell’anno del Covid-19 che ha visto crollare in maniera devastante il lavoro dei tassisti locali, con treni e aerei fermi e zero spostamenti della popolazione".

Foschi invoca un intervento delle autorità "per ristabilire il rispetto delle regole".

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