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Emergenza cinghiali e danni agli agricoltori: "La situazione è fuori controllo"

Le proposte della Cia Abruzzo per risolvere il problema che sta mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità

Emergenza cinghiali in Abruzzo e danni agli agricoltori: un problema che continua a dilagare mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità. A intervenire stavolta è la Cia- Agricoltori Italiani Abruzzo che invoca un piano faunistico-venatorio regionale efficace.

“Accogliamo con favore il provvedimento della regione Abruzzo che autorizza l'uso di fonti luminose e prolunga fino a mezzanotte la possibilità di caccia di selezione al cinghiale - afferma Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo, - ma continuiamo a ricevere allarmate segnalazioni da parte dei nostri soci, che ci riferiscono di ingenti danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole”.

Le razzie nei campi di cereali, ceci, piselli, meloni sono all'ordine del giorno e non riguardano non più soltanto le aree interne, senza contare che tra qualche tempo l'attenzione dei branchi di cinghiali si sposterà su ortaggi, mais e vigneti. 

“Il piano faunistico regionale è ancora fermo al palo e le azioni di selezione e controllo non riescono a garantire la sostenibilità della situazione neanche in quelle realtà dove gli Ambiti Territoriali di Caccia ci mettono impegno”, continua Di Zio che chiede alle istituzioni regionali di eliminare il regime “de minimis” così da prevedere il totale risarcimento dei danni da fauna selvatica. 

Nell’ ultimo incontro con i rappresentanti degli ATC Chietino-Lancianese, Vastese e Pescara sono emerse quattro richieste da presentare alla Regione. Vista la perdurante situazione emergenzialel Cia chiede una regolamentazione specifica della caccia di selezione in notturna, da attuarsi esclusivamente dietro “richiesta di intervento” da parte degli agricoltori; l’ attuazione immediata dell’attività di controllo “emergenziale” nelle aree protette, anche senza attendere la predisposizione di uno specifico Piano di Controllo; l’approvazione in tempi brevi del Piano Faunistico Regionale con revisione della proposta (in esso contenuta) di zona vocata e zona non vocata; la creazione di correttivi all’attuale regolamento regionale sugli ungulati (1/2017) permettendo ai singoli ATC di poter stabilire autonomamente il numero di componenti minimi della squadra e di battute da effettuare, sulla base dell’ampiezza del territorio e della capacità gestionale delle singole squadre, per far si che si garantisca categoricamente un adeguato equilibrio tra il livello di controllo delle specie, sicurezza stradale e soprattutto tutela delle colture.

Riteniamo comunque importante aumentare il numero dei componenti di ciascuna squadra, ma chiediamo anche a chi la pensa diversamente su questo punto, di dimostrare l’efficacia dei risultati anche con squadre numericamente più piccole. 
 

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