Edilizia, impugnata la legge regionale di modifica della normativa urbanistica: "È anticostituzionale"
L'impugnazione decisa dal Governo per ragioni di anticostituzionalità rilevate sul provvedimento approvato il 13 ottobre dalla Regione Abruzzo
Il Governo ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge regionale n. 29 dello scorso ottobre di riforma della normativa urbanistica. Sulle modifiche in materia urbanistica ed edilizia aspro era stato lo scontro con opposizioni e associazioni ambientaliste.
"Che il provvedimento fosse impugnabile era stato segnalato in tutti i modi alla maggioranza regionale da più parti, compresi le rappresentanze di categoria" commenta oggi il Wwf Abruzzo, che aveva inviato una lettera a tutti i consiglieri regionali, sottolineando che "era sbagliato intervenire in una materia così delicata come la pianificazione urbanistica attraverso provvedimenti spot: su questa materia sono necessari confronto e condivisione per giungere a riforme di settore serie che tengano conto degli effetti di quanto si intende autorizzare. Ipotizzare soluzioni temporanee, che poi temporanee sono solo all’apparenza, in un settore che trasforma lo spazio fisico è di per sé una contraddizione".
Anche il Forum H2O aveva lanciato l'allarme contestando pesantemente la nuova legge edilizia della Regione Abruzzo, ribattezzata dal Forum 'legge citta' arlecchino', evidenziandone "non solo i profili di anticostituzionalità che oggi vengono riconosciuti anche dal Governo che l'ha impugnata nel consiglio dei ministri di ieri, ma soprattutto i danni che la sua applicazione arrecherebbe al territorio favorendo piani di lottizzazione e varianti urbanistiche senza gli adeguati controlli".
Per il Forum H20, "l'applicazione di quelle norme porterebbe inolktre ad aumentare il rischio concreto per i cittadini nei territori interessati da rischi idrogeologici, in quanto senza alcuna cautela si potrebbero costruire manufatti poi utilizzati anche da persone ignare in aree a rischio frana o alluvione elevato o molto elevato".
Ora la Corte costituzionale dovrà dare il suo responso. "L'auspicio - conclude il portavoce del Forum, Augusto De Sanctis - è che la maggioranza regionale cancelli da sola questa norma che non va certo nella direzione della sostenibil ambientale e sociale e del consumo di suolo zero".
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