Un questionario distribuito in 76 comuni per contrastare paura e pregiudizio sulla donazione degli organi
Progetto dell'unità di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Lanciano insieme a Comune e Centro trapianti, Ecolan distribuirà i questionari a 65mila utenze. In città solo 10mila persone hanno già espresso la loro volontà sulla donazione post mortem
Trenta domande per saperne di più sulla donazione degli organi, nella speranza di superare timori e resistenze che solitamente il tema suscita. È il senso del progetto promosso dall’unità di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Renzetti di Lanciano, intitolato “Donazione d’organi: verità, miti e leggende”, in collaborazione con il Comune di Lanciano, la Ecolan e il Centro regionale trapianti dell’Aquila.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina nell’ex Casa di conversazione, a Lanciano, alla presenza del sindaco Filippo Paolini, del direttore generale Asl Thomas Schael, del direttore della Rianimazione Daniela Albanese e del dottor Achille Putaturo della stessa unità operativa, Sara Scutti in rappresentanza di Ecolan e Daniela Maccarone del Centro trapianti, nonché dei rappresentanti delle associazioni di donatori organi.
Il progetto prevede la consegna di un questionario da compilare in forma anonima a tutti i nuclei familiari dei 76 comuni serviti da Ecolan, la società di servizi ambientali a totale capitale pubblico che si rivolge a un bacino di circa 220mila abitanti (65mila utenze) residenti nei territori Frentano, Sangro-Aventino, Ortonese-Marrucino e Alto Vastese. Un partner importante, che mette in campo la capillarità di azione per raggiungere il maggior numero di persone possibile, destinatarie di un questionario a risposta multipla che mira a comprendere il grado di consapevolezza della comunità sul tema della donazione, spesso ostacolata da tabù e false credenze.
“Abbiamo più volte verificato che questo è un argomento approcciato con diffidenza e qualche pregiudizio - ha sottolineato Daniela Albanese - che fa torto al valore del dono, prezioso per salvare altre vite. Con il questionario vogliamo, allora, prima di tutto capire quanto le persone siano informate, quali le paure, per poter poi intervenire con azioni di sensibilizzazione mirate”.
L’obiettivo finale è ampliare la platea dei potenziali donatori, perché la disponibilità di organi consente di restituire speranza a tanti, e dovrebbe bastare questo per dichiarare la propria volontà a donare post mortem. Nel corso dell’incontro è stato anche ricordato che in vita vengono donati, oltre al sangue, epifisi femorale e cordone ombelicale, mentre il prelievo di altri organi avviene solo dopo l’accertamento della morte e in assenza di opposizione.
“Lanciano ha iniziato questo percorso fin dal 2012 – ha ricordato la dottoressa Maccarone – da allora 10mila persone hanno espresso la propria volontà al momento del rilascio della carta d'identità: il 31,3% ha detto di no, in linea con la media nazionale, e la restante percentuale ha detto di sì. Questo territorio dimostra, quindi, una certa sensibilità al tema, ma 10mila persone che si esprimono sono ancora poche. Al momento della domanda dell'operatore dell'anagrafe il cittadino resta interdetto, per questo speriamo che il questionario, che è in forma anonima, permetta a ciascuno di riflettere alcuni minuti su questo importante tema”.
Il direttore generale della Asl, infine, ha rinnovato il sostegno dell’azienda alle iniziative volte a favorire la diffusione di una maggiore cultura della donazione, espressione di una società solidale ed evoluta. La distribuzione e il ritiro dei questionari andrà avanti fino ad inizio estate; nel periodo successivo si procederà all’analisi delle risposte, sulla base delle quali saranno attuate iniziative di comunicazione e sensibilizzazione mirate.
“Le risposte saranno analizzate a 360° - ha concluso Putaturo – per riuscire a capire quali sono le idee dei cittadini sulla donazione degli organi, cosa si sa in merito e cosa si può fare per migliorare la comunicazione. Aiutateci ad aiutare per avere una sanità migliore”.