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Martedì, 16 Aprile 2024
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Il dissesto idrogeologico della collina di Chieti al vaglio della Protezione civile regionale

Incontro all'Aquila tra i tecnici del Comune e quelli della Protezione civile Abruzzo. Il sindaco Ferrara: "Forniremo tutti gli studi fatti e saremo supportati per integrazioni e nuove indagini"

Incontro all'Aquila, questa mattina, sul dissesto idrogeologico della città di Chieti. L’incontro, richiesto dall’amministrazione comunale alla Protezione civile regionale, si è svolto con i vertici e i tecnici del settore della Regione e la partecipazione del sindaco Diego Ferrara, della responsabile del Servizio urbanistica comunale, Lucia Morretti e dell’ingegnere Tommaso Colella, funzionario comunale del settore tecnico.

“Siamo stati accolti e ascoltati – riferisce il sindaco Diego Ferrara – Dalla Protezione civile regionale abbiamo ricevuto una disponibilità di cui eravamo certi e l’attenzione che merita una situazione come la nostra. Abbiamo fatto presente tutto lo stato dell’arte da parte comunale sulle zone più colpite dal fenomeno, di cui forniremo loro anche tutte le carte, i documenti prodotti nel tempo, i monitoraggi effettuati, la fotografia della situazione anche demografica, quindi com’è cambiato il numero degli abitanti alla luce dei vari sgomberi che ci sono stati a fronte delle demolizioni avvenute e da compiere. Tutto questo a prescindere dagli interventi in itinere che metteremo in campo con il Piano triennale delle opere pubbliche. Ci sono stati richiesti i dati su tutti i rilievi geologici fatti: con gli inclinometri, con i sensori, con l’utilizzo di droni laser e tutta la documentazione scientifica. Questo paniere di carte consentirà loro di studiare la situazione dell’intera collina e capire se serviranno ulteriori studi che saranno sostenuti con fondi dedicati direttamente dalla Protezione civile regionale. Un obiettivo, questo, a breve termine: entro due mesi questa fase dovrebbe chiudersi, in modo da poter attivare anche la Protezione civile nazionale per avere risposte sulla nostra situazione e sulle eventuali azioni che saranno ritenute opportune”.

“Si tratta di livelli che servono a capire l’entità del rischio dell’intera zona di via Arenazze, via don Minzoni e Gran Sasso – continua il primo cittadino - e il fronte che si sta verificando nella zona del cimitero a Madonna del Freddo, sarà monitorato, perché al momento gli interventi sono meno prioritari, rispetto ad altre zone. Si tratta di un argomento che per questa amministrazione sarà sempre in cima all’agenda, a cui abbiamo cercato di dare di priorità di azione anche negli interventi, collettando oltre cinque milioni di euro di lavori, alcuni dei quali stanno per partire. Accanto a questa attività ora potremo intensificare quella di monitoraggio e controllo, in modo da avere un occhio sempre acceso e di qualità sull’evoluzione del territorio”.

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