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Il dg della Asl è guarito dal Covid 19: "Alla mia prima uscita molti senza mascherina, mi ha fatto molto male"

Il manager Schael racconta la sua esperienza con la malattia: "Virus feroce, che toglie il respiro e le forze, ti schianta e non ti dà tregua"

È finalmente guarito dal Covid 19 il direttore generale della Asl, Thomas Schael, che era tornato a casa una settimana fa dopo qualche giorno di ricovero per una polmonite bilaterale. 

Così racconta questo periodo: “Ho ricevuto oggi la comunicazione di riammissione in comunità da parte del dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, visto che sono trascorsi 21 giorni dall'esito di positività al Covid-19. È stato un periodo difficile, durissimo, perché non sono stato risparmiato dalla ferocia del virus, che toglie il respiro e le forze, ti schianta e non ti dà tregua. Mi ci vorrà del tempo per recuperare le energie e una condizione di normalità, ma il ricordo del periodo vissuto, di cui porto ancora addosso i segni, sarà incancellabile".

Dopo aver superato il virus, il manager lancia un appello: "È per questo vissuto di sofferenza assoluta che mi ha fatto profondamente male questa mattina, alla mia prima e brevissima uscita, incontrare in centro a Chieti tante persone senza mascherina. Sono stato anche irriso da alcuni che avevo invitato a indossarla, che non si sono scomposti e hanno proseguito come se nulla fosse, facendosi beffe di me. È stato un pugno nello stomaco, che mi ha lasciato stordito, perché mi chiedo cosa può essere più convincente se non sono bastati i quasi mille morti di ieri, se non bastano quelli che contiamo in provincia di Chieti ogni giorno, così come i 79 nuovi positivi che vanno ad aggiungersi ai precedenti e che fanno in tutto 5.675 alla data di oggi. Non posso credere - aggiunge - che resistano ancora comportamenti superficiali e irresponsabili, che ci siano persone che ancora non hanno compreso la gravità del momento e di quello che stiamo vivendo. Non posso credere che la nostra salute continua a essere messa in pericolo per leggerezza o strafottenza di una parte, portata a pensare che tanto tocca agli altri. Nessuno in questa fase può ritenersi al riparo dal contagio né essere sicuro che ne siano preservate le persone della propria cerchia: per questo dobbiamo evitare i contatti, per sbarrare la strada al virus che viaggia e si diffonde attraverso le persone". 

"Voglio, invece, pensare - aggiunge il direttore Schael - che questa mattina le persone incontrate senza mascherina siano una sparuta minoranza e che li abbia trovati tutti sulla mia strada. A tutti gli altri mi rivolgo da persona contagiata, prima ancora che in veste di direttore di un’azienda sanitaria, appellandomi al loro senso di responsabilità, che li induca a proteggere se stessi e gli altri rispettando le misure minime di precauzione che conosciamo. I comportamenti dei singoli fanno la differenza sulla salute collettiva, sono determinanti e chi lo ignora si rende colpevole, perché mette a rischio gli altri e, a volte, la loro stessa vita. La medicina sta facendo la propria parte, in fretta e bene - conclude - il resto tocca a noi”.

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