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Impianto di Filippone, il contrattacco del Comune a Teate Volley: "La verità è nelle carte, si gioca a padel nonostante la diffida"

La società aveva affermato che proprio l'ente aveva autorizzato la "polifunzionalità" dell'impianto, per cui erano stati realizzati due campi che invece, stando alle contestazioni degli uffici, non erano consentiti

"La verità è contenuta nelle carte". Arriva a stretto giro la replica dell'amministrazione comunale alla Teate Volley, società sportiva affidataria dell'impianto polifunzionale di Filippone, a cui la gestione è stata revocata il mese scorso per "inadempienze gravissime".

Ieri, la società aveva convocato la stampa per rivendicare le proprie ragioni, affermando che proprio il Comune aveva autorizzato la "polifunzionalità" dell'impianto, per cui erano stati realizzati due campi da padel che invece, secondo le contestazioni dell'ente, non erano consentiti.

"L'amministrazione - dicono il sindaco Diego Ferrara e l'assessore allo Sport Manuel Pantalone - ha agito in totale trasparenza sia sul piano tecnico, richiedendo più volte e con diffida accertamenti e adempimenti dovuti dal gestore in applicazione della convenzione intercorsa con l’ente, sia a livello politico, arrivando alla decadenza della concessione per via delle diverse violazioni accumulate. Questa è la verità”.

Dopo la revoca del contratto di gestione del 9 ottobre scorso con una determina dirigenziale, il documento è stato notificato alla Teate Volley il giorno 19. E, pochi giorni fa, il Comune è tornato a sollecitare la società sportiva con due diffide. 

La prima, datata 26 ottobre, diffida a svolgere qualsiasi attività sportiva all'interno dell'impianto, e anticipa che il 20 novembre il Comune di Chieti, insieme agli agenti della polizia municipale, eseguirà un sopralluogo "in contraddittorio", per poi chiedere la riconsegna delle chiavi. 

La seconda, inviata il 30 ottobre, fa seguito alla richiesta della società di utilizzare gli spazi dell'impianto fino a giugno 2024. Una domanda respinta, evidenziando che, anche in caso di ricorsi alla giustizia amministrativa ed eventuali sospensive dei giudici, "alcuna determinazione in senso opposto potrà essere assunta da questo ufficio".

“Siamo certi - commentano Ferrara e Pantalone - che la chiarezza emergerà anche a fronte dell’attenzione dedicata all’argomento da parte di organi terzi,  perché ci sono fatti incontrovertibili che hanno spinto le verifiche e i controlli dei mesi scorsi e altrettante forzature che hanno animato le ultime due diffide allo svolgimento di alcuna attività sportiva, inviate dagli uffici al gestore il 26 e 30 ottobre scorsi perché l’impianto, che in seguito alla determina del 9 ottobre deve essere riconsegnato entro 30 giorni nelle condizioni in cui si trova, continua a essere utilizzato impropriamente, ospitando partite, eventi e persino tornei di padel".

"Atteggiamento a dir poco discutibile - incalzano gli amministratori - vista la situazione e le violazioni contestate con fatti e documentazioni alla mano. Noi abbiamo sempre affermato e ritenuto che la vocazione della struttura doveva essere polifunzionale, affinché ciò fosse garantito, visto che è sancito anche dalla convenzione che regola l’affidamento dell’impianto; l'ufficio ha compiuto ripetute verifiche, con la richiesta anche dell'adeguamento del Pef al gestore. Ma oltre il danno anche la beffa, perché non solo il piano finanziario dovuto non ci è stato fornito, ma dai controlli è poi emersa anche la subconcessione della struttura. Questo si traduce non in un’imposizione brutta e cattiva da parte del Comune, ma in un’azione a tutela dell’ente a causa della violazione degli articoli 2, 13 e 19 della convenzione. Proprio a causa di queste si è giunti alla decadenza contrattuale. Il Comune ha fatto tutto il possibile perché le normative e la convenzione venissero rispettati, anche al fine di rendere fruibile gli spazi per la città, ma non c’è una verità possibile di fronte alle tante lacune che sono state riscontrate e che per la loro importanza sono al vaglio anche di ulteriori verifiche”. 

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