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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"È riuscito a far rivivere Freddie Mercury”: l'intervista a Diego Regina, il fenomeno della musica

Dal successo di Italia's got talent passando per il drammatico incidente automobilistico. Diego Regina si racconta a Chieti Today

“Diego Regina è riuscito a far rivivere Freddie Mercury”. Sono in tanti a pensarlo quando provano a descrivere quello che il cantante teatino ha rappresentato attraverso i Regina, la cover band dei Queen. Considerato un vero e proprio fenomeno nell’ambito musicale, Diego racconta la sua storia che ha come spartiacque un drammatico incidente automobilistico.

“Il mio primo carnevale da bambino l’ho vissuto con un mantello rosso e una corona, un piccolo Freddie Mercury. Poi è stato un susseguirsi di coincidenze: a partire dal mio cognome (Regina è la traduzione di Queen dall’inglese) e dall’aspetto fisico. Ho iniziato ad ascoltare i Queen da bambino ed è stata una rivelazione. Sono partito con i piano bar al Titanic, i martedì universitari, facevo pezzi anche di altri artisti poi un chitarrista della band ha notato la mia somiglianza con Freddy, mi ha detto che secondo lui avremmo sbancato. Non avevo neanche i baffi all’epoca”.

Siamo nel 2008 e sono i nascenti social network a spingere la neonata band Regina a diventare rapidamente conosciuta al grande pubblico. Facebook e Youtube fanno da cassa di risonanza: i fan pubblicano i video che nel giro di poco tempo diventavano virali.

“Si parlava tanto di noi – spiega Regina – e a un certo punto arrivò un impresario da Ascoli che ci ha permesso di far parte della sua agenzia. La nostra vita è cambiata. Riuscì a prendere contatto con Mediaset: abbiamo partecipato alla prima edizione di Italia’s got talent. Avevo 30 anni e non mi sembrava vero. Ricordo i nostri volti increduli la prima volta in tv. Siamo arrivata alla fase finale, a quel punto però eravamo famosi. La nostra carriera artistica prese il volo: piovevano richieste dall’estero, concerti di piazza con 6mila persone”.

Diego Regina-3

Diego con il suo gruppo è all’apice del successo. La storia della sua vita però cambia radicalmente la notte tra il 24 e il 25 settembre 2012. Un grave incidente automobilistico di ritorno da un concerto insieme alla sua band. Entra in un coma profondo che dura due mesi. Tornerà sulle scene dopo oltre un anno.

“Sono stato letteralmente salvato dai medici. Purtroppo da quel momento i concerti sono più che dimezzati. Il dramma vero è che inizialmente non avevo più il coraggio di uscire da solo, ho vissuto uno tsunami. Ci vuole grande forza di spirito interiore, ho gettato via molte incertezze e insicurezze. Oggi ho un handicap uditivo, ma sono indipendente.

Tante persone che mi erano vicine si sono allontanate ma ho dei nuovi amici. Mi sono rimesso in piedi ho pianto tutte le lacrime ma sento che ho ancora tanto da dire e da cantare. Ora mi godo le mie piccole cose. Non faccio più eventi grandissimi. Voglio continuare a cantare e semmai iniziare qualcosa di nuovo. In questo mi ispiro molto ad Alex Zanardi e alla sua straordinaria capacità di reinventarsi".

Una storia di forza e riscatto in un periodo nel quale a livello sociale la vita di tanti è sempre più contrassegnata dalla fragilità accentuata dagli anni di pandemia. Diego che è reduce da un ultimo concerto ad Avellino sente di poter essere d'aiuto.

"A chi mi conosce, o a coloro che leggeranno questa intervista dico che io ci sono. Scrivetemi. Credo di poter essere d'aiuto a far vedere il bicchiere mezzo pieno. La parte bella della vita di tutti noi".

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