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Covid, secondo il grafico delle 'zone rosse' provinciali quella di Chieti è salva

Il modello elaborato dal dottor Spada con le province che sarebbero in zona rossa considerando la sola incidenza sul numero di abitanti

Quella di Chieti non è tra le province che sarebbero in zona rossa considerando la sola incidenza di contagio da coronavirus sul numero di abitanti: lo evidenzia il modello di suddivisione dell'Italia in province elaborato dal dottor Paolo Spada, medico dell’ospedale Humanitas di Milano. Un grafico che rappresenta una sorta di alternativa al modello per regioni, elaborata sui dati forniti dal Ministero della Salute per quanto riguarda l'incidenza e da Agenas per quanto riguarda la disponibilità dei posti letto.

Secondo i dati elaborati nel grafico, l’incidenza nella provincia di Chieti sarebbe pari a 124 casi ogni 100.000 abitanti in 7 giorni, a fronte di una soglia regionale pari a 191. Secondo il grafico, aggiornato al 18 gennaio 2021, in Abruzzo l’incidenza più alta è in provincia di Pescara (143 casi ogni 100.000 abitanti), dopo Chieti c’è la provincia di Teramo (103), infine L’Aquila (86).

Dunque, secondo questa classificazione, nessuna provincia abruzzese meriterebbe la zona rossa al momento.

"La distinzione in base all'incidenza provinciale - spiega il dottor Spada - adatta maggiormente la misura alla reale necessità del territorio, valorizzando il senso di responsabilità del cittadino. Al di fuori delle aree rosse, è ipotizzabile la riapertura delle attività, sottoponendole a contingentamento. La soglia regionale, vincolata alla disponibilità di posti letto (=posti non occupati da pazienti Covid), in particolare in area critica, tiene conto della possibilità che alla vaccinazione delle fasce di popolazione a rischio faccia seguito una graduale riduzione del ricorso a misure restrittive".

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