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Covid: diminuzione dei nuovi casi, l’incidenza supera i 500 casi nella provincia di Chieti

Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe. Scende anche il numero dei tamponi

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 9-15 dicembre 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (174.630 vs 221.324, pari a -21,1%) e un aumento dei decessi (719 vs 686, pari a +4,8%, di cui 17 riferiti a periodi precedenti. In calo i casi attualmente positivi (485.654 vs 523.075, -37.421, pari a -7,2%) e le persone in isolamento domiciliare (475.894 vs 513.525, -37.631, pari a -7,3%); sostanzialmente stabili i ricoveri con sintomi (9.439 vs 9.215, +224, pari a +2,4%), in lieve calo le terapie intensive (321 vs 335, -14, pari a -4,2%). “Sul fronte dei nuovi casi settimanali - dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- si registra una flessione (-21,1%): dai 221mila della settimana precedente scendono a quota 174mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 25mila casi al giorno”.

Tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna (+14,1%), registrano un calo dei nuovi casi (dal -3,2% della Calabria al -32,7% della provincia autonoma di Trento). In 13 province si rileva un aumento dei nuovi casi (dal +0,3% di Sud Sardegna al +49,4% di Oristano), in 94 una diminuzione (dal -3,6% di Salerno al -36,9% di Prato). L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 7 province: Rovigo (593), Fermo (559), Massa Carrara (535), Chieti (525), Vicenza (520), Ascoli Piceno (515) e Padova (513). Cala il numero dei tamponi totali (-13%): da 1.256.722 della settimana 2-8 dicembre a 1.093.207 della settimana 9-15 dicembre. In particolare, i tamponi rapidi sono diminuiti del 14,3% (-151.015), mentre quelli molecolari del 6,2% (-12.500). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività scende dal 14% al 12,2% per i tamponi molecolari e dal 18,1% al 17,2% per gli antigenici rapidi.

“Sul fronte degli ospedali- afferma il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosti- si stabilizzano i ricoveri in area medica (+2,4%), mentre calano leggermente quelli in terapia intensiva (-4,2%)”. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 novembre, sono scesi a 321 il 15 dicembre; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 9.439 il 15 dicembre. Al 15 dicembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 14,8% in area medica (dal 6,3% di Molise e Sardegna al 35,8% della Valle d’Aosta) e del 3,2% in area critica (dallo 0% di Basilicata e Valle d’Aosta al 6,9% del Friuli-Venezia Giulia). “In lieve calo il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva- precisa Mosti- con una media mobile a 7 giorni di 38 ingressi/die rispetto ai 40 della settimana precedente”. In ulteriore aumento i decessi: 719 negli ultimi 7 giorni (di cui 17 riferiti a periodi precedenti), con una media di 103 al giorno rispetto ai 98 della settimana precedente. Nella settimana 9-15 dicembre si confermano in calo i nuovi vaccinati: 872 rispetto ai 971 della settimana precedente (-10,2%).

Di questi, il 17,8% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni: 155, con un incremento del 55% rispetto alla settimana precedente. Cala tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati, che si attesta a quota 360 (-4,5% rispetto alla settimana precedente). Al 16 dicembre (aggiornamento ore 6.18) sono 6,79 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 6,1 milioni attualmente vaccinabili, pari al 10,6% della platea (dall’8,1% della Puglia al 14,1% della Valle d’Aosta) e 0,69 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari all’1,2% della platea (dal 0,8% della Valle d’Aosta al 2,3% del Friuli Venezia-Giulia). Al 16 dicembre (aggiornamento ore 6.18) sono state somministrate 40.400.721 terze dosi, con una media mobile a 7 giorni di 2.309 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 2.207 della settimana precedente. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,7%: dal 78,6% della Sicilia all’88,6% della Lombardia.

Sono 7,3 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster (figura 11), di cui 5,7 milioni possono riceverla subito, pari al 12% della platea (dal 7,5% del Piemonte al 20% della Sicilia) e 1,6 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 3,4% della platea (dall’1,4% della Sicilia al 5,8% del Veneto). La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 11,9 milioni possono riceverlo subito, 1,8 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,4 milioni l’hanno già ricevuto. Al 16 dicembre (aggiornamento ore 6.18) sono state somministrate 5.436.818 quarte dosi, con una media mobile di 20.836 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 19.890 della scorsa settimana (+4,8%). In base alla platea ufficiale (19.119.772, di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti) il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 28,4% con nette differenze regionali: dal 12,8% della Calabria al 42,2% del Piemonte.

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