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Chieti in piazza sotto la pioggia contro il blocco del Ddl Zan [FOTO]

Numerosa la partecipazione alla manifestazione organizzato da Arcigay Chieti, che ha lasciato uno spazio di confronto democratico ai cittadini che volessero esprimersi sul tema

Pioggia e freddo non hanno fermato la manifestazione contro il blocco del Ddl Zan, organizzata da Arcigay Chieti. In tanti, ieri pomeriggio, hanno pacificamente invaso corso Marrucino, per protestare contro il blocco del disegno di legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sull’abilismo.

Il corteo, partito dal corso, si è poi fermato in largo Martiri della Libertà, dove l'associazione ha aperto uno spazio di discussione ed elaborazione politica con la lettura del proprio comunicato. “Per l’ennesima volta - tuona Arcigay - chi dovrebbe governare e gestire il bene comune ha dimostrato che non ha alcuna intenzione di volerci tutelare, di tutelare le nostre identità e i nostri corpi anzi dimostra un totale allontanamento dai nostri bisogni e un totale scollamento da quella che è la realtà italiana. I senatori e le senatrici hanno dimostrato di non avere la consapevolezza della condizione alla quale i cittadini e delle cittadine LGBTI+ sono costretti a vivere nel paese, per di più con le loro parole hanno negato l’esistenza stessa di parte della società italiana, attaccando l’identità di genere e negando tutte le narrazioni transgender.  Siamo stati usati e usate come merce per giochi di palazzo e questo è avvenuto così come a destra anche a sinistra, ancora oggi nel 2021 da ambo i lati hanno parlato di scelta e di stili di vita".

L’associazione condanna fortemente il voler costruire una legge lasciando al di fuori l’identità di genere e quindi le persone transgender e respinge l’ingerenza del Vaticano: "Abbiamo inoltre assistito a come una classe politica piuttosto che dal bene, e la garanzia di diritti dei cittadini e delle cittadine del proprio PAese, si lasci guidare da ingerenze di uno stato estero che contribuisce a inquinare il confronto politico: il Vaticano".

Arcigay si rivolge poi direttamente all'arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte, che aveva commentato quanto accaduto in Senato: "Vogliamo dirgli che le persone trans esistono, è che non sono teorie quelle che parlano di identità di genere ma è la natura umana e la scienza. Si è rispettosi anche nel rispetto degli spazi: il Vaticano pensi alle proprie leggi di Stato e non a quelle di uno Sato laico come l’Italia".

Nel corso dell'intervento, l'associazione ha ricordato gli episodi di omofobia e transfobia che dal 27 ottobre hanno riempito le pagine di cronaca in Italia e non solo, chiedendo "una legge giusta nazionale, una legge regionale contro le discriminazioni, il matrimonio ugualitario e anche l’adozione".

Il presidio è continuato lasciando spazio ai cittadini e alle cittadine di poter intervenire liberamente creando uno spazio di confronto democratico e di elaborazione politica di quanto accaduto in Senato: tante sono state le condivisioni di ragazzi e ragazze che hanno raccontato la propria esperienza di persona LGBTI+ nella città di Chieti.

Per la manifestazione, l’associazione Arcigay non ha accettato le adesioni dei partiti politici. Hanno aderito invece le associazioni Abruzzo Pride, Il Sigaro di Freud, La Cura del tempo, Teatelier, 360 Gradi, Sism Chieti, Anpi Guardiagrele e Iamè.
 

Manifestazione pro Ddl Zan a Chieti

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