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Coronavirus, il professor Stuppia (università d'Annunzio): "Il lockdown è necessario"

Il direttore del laboratorio di Genetica molecolare afferma che stiamo vivendo "la prima ondata della nuova variante, più che una terza ondata"

Esprime preoccupazione il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare-Test Covid-19 dell'università di Chieti, intervistato dall'agenzia di stampa Dire in merito alla diffusione della variante inglese in Abruzzo e al conseguente aumento dei casi.

Sono tantissimi i casi da analizzare e telefonate che arrivano fino al laboratorio per chiedere di fare un tampone. Stuppia spiega che quella che stiamo vivendo "è la prima ondata della nuova variante più che una terza ondata". E aggiunge come questa colpisca "soprattutto i giovani che a marzo erano chiusi in casa con il lockdown".

Sulle differenze tra prima e seconda ondata Stuppia sottolinea che "sicuramente stiamo vedendo una differenza nell'età media delle persone positive all'infezione. Però è anche vero che quando abbiamo iniziato l'anno scorso i giovani erano mediamente chiusi in causa tra lockdown e chiusura delle scuole, per cui i tamponi li facevamo soprattutto sui pazienti sintomatici e per lo più anziani e operatori sanitari. Poi abbiamo avuto il 'libera tutti' di questa estate e lo stop and go delle scuole. È chiaro che i giovani sono diventati, rispetto a prima, più esposti e proprio perchè in genere hanno sintomatologie più lievi sono dei diffusori maggiori. Sono quelli che escono di più, si riuniscono di più. Non so dire se è il virus che colpisce di più o sono loro che si espongono di più al contagio".

Nelle ultime ore cresce il numero di coloro, a partire dal direttore generale dell Asl Thomas Schael che chiedono un lockdown generale per i comuni dove si registra il maggior numeri di contagi.
"Se prendiamo il mero dato sanitario è ovvio che, fatto bene, il lockdown è la cosa che ci fa stare piu' tranquilli. È una scelta politica che deve riuscire a bilanciare le varie esigenze.
Quello che posso dire è che questa tecnica dell'apri e chiudi non mi sembra ci abbia portati molto lontani. A mio parere se in autunno si fosse fatto un lockdown ora saremmo in un'altra situazione. Anche perchè mi pare che quello che e' stato fatto fino ad ora non abbia rilanciato l'economia. Probabilmente si sono fatti una serie di compromessi che non hanno portato benefici ne' da un punto di vista sanitario, ne' da un punto di vista economico".

Sulla terza ondata e la trasmissibilità della variante inglese:


 
"Mi verrebbe da rispondere quand'è che siamo usciti dalla seconda. Se noi dovessimo considerare solo i positivi della versione originale del virus oggi staremmo vedendo i risultati benefici delle chiusure fatte a Natale. Ma dato che i contagi, con la variante, stanno risalendo, più che di una terza ondata, parlerei di una nuova ondata dovuta alla variante. Le misure in linea di massima rimangono le stesse, ma vanno applicate. La gente deve stare attenta. Questa crescita dell'infezione dovuta alle varianti puo' richiedere un intervento da un punto di vista centrale. Da una parte ci sono i comportamenti da seguire su cui al momento c'è grande caos e ci sarebbe bisogno di un richiamo; dall'altra ci sono le scelte drastiche. A decidere il lockdown non è l'individuo è la politica. Prima di tutto, dunque, andrebbero ribadite le norme di comportamento. Molti chiedono se gli italiani sono indisciplinati o meno. Non c'è un'unica categoria, ma mai come in questo caso li numero degli indisciplinati può causare problemi sanitari seri a tutti gli altri".


 
Sull'efficacia dei vaccini e le varianti Stuppia spiega che:


 
"Il Pfizer è efficace. Il dato epidemiologico però lo si vedrà più avanti. Abbiamo troppi pochi vaccinati, parlo del secondo vaccino. Bisognerà vedere nel tempo quanti eventualmente si possono reinfettare e monitorare come e' andata la produzione di anticorpi in quelli che si reinfettano. Non tutti i vaccinati sono uguali per cui bisognerà capire se c'è protezione ubiquitaria oppure no. Sulla tempistica per avere il dato, non mi piace giocare con le sfere di cristallo. Credo che questa analisi si potrà fare quando inizierà la vaccinazione sulle fasce di età più giovani, quelle cioè riferite a persone che escono di piu' e interagiscono di più. Qualche mese sicuramente ci vorrà. È come una lotta per il territorio. Tutte sono in competizione tra loro. Ora vediamo quella inglese che mangia il ceppo orginale e lo sta scalzando. Se ci saranno varianti con maggiore infettivita' lo vedremo. Se avremo varianti più aggressive, ma meno infettive queste tenderanno a scomparire. Se avremo varianti più infettive queste tenderanno ad affermarsi. È una vera e propria corsa alla colonizzazione dell'individuo. I virus mutano tantissimo. Non hanno un sistema per riparare le loro mutazioni, per cui hanno tantissime mutazioni nella stragrande svantaggiose per cui si estinguono. Se invece ne trovano una vantaggiosa, per loro ovviamente, quella è destinata alla diffusione.Vorrei dare un segnale positivo parlando di quanto sta avvenendo. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile che i laboratori riuscissero ad andare dietro alle mutazioni di un virus quasi in tempo reale. Quello che si sta facendo in Italia è ammirevole. Riusciamo a tracciare e seguire: è uno sforzo pazzesco. Non mi piace che ci si dica che stiamo terrorizzando. Lo dicono anche alcuni politici. Noi diamo informazioni. Se mi chiedono com'è la situazione io rispondo che è da attenzionare. Noi segnaliamo, non vogliamo preoccupare, ma allo stesso tempo non possiamo dire che è tutto come prima, perchè una nuova variante c'è. Quello della tecnologia è un beneficio straordinario, utilizziamolo senza che le informazioni vengano demonizzate. Prima dicono agli scienziati che sono una casta, poi se parliamo ci attaccano. Diteci cosa dobbiamo fare. Siamo stanchi di dietrologie e negazionismo".

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