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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus, il sindacato Unsic: "In Abruzzo oltre 2 mila contagi nelle scuole"

Secondo il presidente della sigla sindacale, Domenico Mamone "bisognava adottare la didattica a distanza per le superiori sin dal 14 settembre"

Il sindacato Unsic indica nella scelta di favorire la didattica in presenza la principale causa di risalita della curva epidemiologica relativa al Covid-19.

Il contributo delle scuole alla diffusione del virus, soprattutto in modo indiretto attraverso i trasporti e gli assembramenti in strada, secondo l’Unsic emergerebbe anche da diversi indicatori. "Se dall’apertura delle scuole fino al 30 settembre - scrive il sindacato - sono stati individuati in Italia 25.461 nuovi casi, con una media di 1.500 al giorno, ad ottobre s’è raggiunta la cifra complessiva di 364.571, ben 11.760 al giorno, quasi otto volte di più. Qui le scuole hanno fatto la loro parte. Parallelamente s’è registrata l’incidenza crescente dei ragazzi tra le persone sottoposte a tampone e l’età media dei contagiati più bassa proprio per l’inclusione di alcuni ragazzi. Occorre tenere presente che a sfuggire ai rilevamenti, ovviamente non avendone colpa, sono soprattutto i giovani asintomatici, per cui i numeri sono di certo sottostimati. Va aggiunto un fatto: tutta l’Europa ha riaperto le scuole e questi trend li ritroviamo dappertutto in modo analogo nel vecchio continente".

Il sindacato Unsic rileva i contagiati che hanno frequentato le aule scolastiche che stima in almeno 105 mila casi complessivi, di cui circa l’80 per cento riguarda studenti. Oltre 2.200 i casi "scolastici" in Abruzzo.

“Purtroppo sono scarsi e non sempre attendibili - si legge nel comunicato - perché difficili da rilevare, i dati sul contagio a scuola – spiegano dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic, che sin da settembre monitora questo delicato settore. Nelle prime settimane ci hanno provato meritoriamente i due ricercatori indipendenti Vittorio Nicoletta e Lorenzo Ruffino, mettendo in evidenzia la crescente criticità della situazione. Da parte sua, il ministero dell’Istruzione, partito in ritardo, ha assemblato i dati forniti dalle scuole, ma i numeri fuori tracciamento hanno fermato l’operazione al 10 ottobre". 

Domenico Mamone, presidente dell’Unsic spiga che "pur riconoscendo il valore pedagogico della scuola in presenza, avremmo dovuto adottare la didattica a distanza per le superiori sin dal 14 settembre per attenuare la curva esponenziale esplosa non a caso due-tre settimane dopo, così come abbiamo profetizzato sin dall’estate. Inoltre, anziché impegnare centinaia di milioni in banchetti e mascherine, sarebbe stato più utile prevedere un presidio sanitario fisso nelle scuole, la formazione informatica per i docenti e implementare fortemente gli apparati tecnologici. Ora, visto il trend, bisognerà evitare di tornare indietro, cercando invece di migliorare la didattica a distanza, modalità che volenti o nolenti ci dovrà accompagnare a lungo per evitare di peggiorare la situazione”.

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