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Intersindacale sanitaria Abruzzo scrive a Marsilio: "Usiamo Villa Pini per la terapia intensiva"

I rappresentanti sindacali per arginare l'emergenza Covid-19 chiedono alla Regione di tenere conto dell'ex Casa di cura oltre agli ospedali declassati di Atessa, Casoli, Guardiagrele e Gissi  

L'intersindacale sanitaria abruzzese torna a scrivere al governatore della Regione, Marco Marsilio a seguito dell'ordinanza emanata dalla sua Giunta che ha dato indicazioni per l’operatività delle strutture pubbliche e private nella gestione dell’emergenza Coronavirus.

L'ordinanza prevede la sospensione fino al 3 aprile i ricoveri programmati nei reparti di Medicina e di Chirurgia nelle strutture ospedaliere pubbliche sede di Dea di I livello al fine di favorire il massimo utilizzo dei posti letto di Terapia intensiva e il personale ad essi dedicato per affrontare l’emergenza da Covid-19; effettuare negli ospedali abruzzesi fino al 3 aprile  solo ricoveri con carattere di urgenza nei reparti di Medicina e di Chirurgia compresi quelli riservati per i pazienti oncologici; destinare i posti letto delle strutture private accreditate fino al 3 aprile per accogliere i pazienti No-Covid qualora trasferiti dalla strutture pubbliche attraverso la rete di emergenza regionale; confermare l’assetto organizzativo della rete ospedaliera regionale per le emergenze legate alle patologie tempo-dipendenti; garantire l’assistenza al percorso nascita e le interruzioni volontarie di gravidanza.

Una ordinanza che l'Intersindacale critica in molti punti:

Ci si aspettava avesse dato maggiori chiarimenti sull’attuale consistenza e distribuzione dei posti letto di Terapia intensiva, dei posti letto di Malattie Infettive e dei posti letto di Pneumologia negli ospedali abruzzesi e sulla consistenza dl personale medico ed infermieristico ad essi dedicati; si confidava avesse preso in considerazione la possibilità di ospitare i posti letto necessari per allocare le Unità Operative di cui si chiede un incremento, in primis quelli per la Terapia intensiva, Anche nei Presidi ospedalieri ultimamente declassati (Atessa, Casoli, Gissi, Guardiagrele, Pescina e Tagliacozzo) in buona parte trasformati attualmente in Ospedali di Comunità; ci si augurava avesse dato meno discrezionalità operativa ai Direttori Generali delle Ausl per la ricerca e la allocazione dei posti letto di Terapia intensiva e di Terapia sub intensiva necessari, per l’arruolamento e per la gestione del personale medico ed infermieristico ad essi dedicato con la decisione, presa da qualche Ausl, di sospendere loro i turni di riposo e le ferie con il rischio di ridurne il rendimento sul lavoro. Una discrezionalità che potrebbe determinare una disomogenea risposta alle criticità giornaliere assistenziali da evitare adottando magari un provvedimento “simil commissariamento” che obblighi i Direttori Generali a relazionarsi, prima di assumere decisioni, con il Suo staff.

I rappresentanti sindacali, rivolgendosi a Marsilio, avanzano alcune proposte:

Le chiediamo di tener conto, qualora necessari,  dei posti letto disponibili presso la ex Casa di cura Villa Pini che ha ospitato fino a poco tempo fa pazienti in coma vegetativo e che potrebbe essere destinata ad ospitare, oltre ai posti letto di Terapia intensiva, anche posti letto per pazienti No-Covid. È comunque una buona notizia quella che riguarda la riattivazione della struttura costruita in occasione del G8 a L’Aquila con la disponibilità di posti letto di Terapia intensiva e semi-intensiva avvenuta con celerità.
Una soluzione che potrebbe essere presa come punto di riferimento per ampliare la capacità “recettiva” in termini di posti letto della nostra Regione anche per essere pronti a soddisfare richieste di aiuto da parte di quelle Regioni che dovessero trovare in stato di necessità!
Noi della Intersindacale Sanitaria Abruzzese, in rappresentanza di buona parte degli operatori sanitari dipendenti e convenzionati, Le comunichiamo la nostra disponibilità a interagire operativamente con la task force che è stata individuata per affrontare questa emergenza coinvolgendo anche tutti gli operatori sanitari, anche liberi professionisti e anche quelli attualmente in pensione che vogliono dare un loro contributo a contrastare questa emergenza sanitaria.

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