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Coronavirus: salgono i contagi, Chieti è la provincia con l'incidenza più alta

Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe, che prende in considerazione la settimana fra il 20 e il 26 aprile, quando il numero dei positivi è aumentato in tutta Italia

Chieti è la provincia con la più alta incidenza di contagi da Coronavirus. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe, citato dall'agenzia Dire, relativo alla settimana fra il 20 e il 26 aprile.

Nei sette giorni presi in considerazione, i positivi sono aumentati rispetto alla settimana precedente (433.321 vs 353.193, pari a +22,7%), così come i decessi (1.034 vs 861, pari a +20,1%, di cui 93 riferiti a periodi precedenti). In crescita anche i casi attualmente positivi (1.234.976 vs 1.208.279, +26.697, pari a +2,2%), le persone in isolamento domiciliare (1.224.239 vs 1.197.643, +26.596, pari a +2,2%) e i ricoveri con sintomi (10.328 vs 10.214, +114, pari a +1,1%), mentre si confermano in leggero calo le terapie intensive (409 vs 422, -13, pari a -3,1%).

L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 92 province, di cui 11 registrano oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti e fra le prime quattro ce ne sono 3 abruzzesi. Il primato poco virtuoso va a Chieti (1.346), seguita da Ascoli Piceno (1.245), Pescara (1.188), Teramo (1.176). 

'Il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse- commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- deve far riflettere le istituzioni, in particolare considerata l'ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni. Innanzitutto serve un'incisiva campagna d'informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull'efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di 'stanchezza' nei confronti della campagna vaccinale. Ma l'informazione da sola non basta: deve essere integrata con strategie di chiamata attiva, visto che le Asl dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea".

"Con il 1° maggio alle porte - aggiunge - i dati dimostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività dei tamponi molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera quota 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha ormai esaurito definitivamente il ruolo di 'spinta gentile' alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l'obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati e/o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici", conclude Cartabellotta.

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