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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus: calano contagi, ricoveri e decessi, Chieti resta la provincia italiana con la maggiore incidenza

È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana fra l'11 e il 17 maggio

Con 741 casi ogni 100mila abitanti, Chieti si conferma la provincia italiana con l'incidenza più alta di contagi da Coronavirus. È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, citato dall'agenzia di stampa Dire, relativo alla settimana fra l'11 e il 17 maggio. 

Rispetto alla settimana precedente, si registra una diminuzione di nuovi casi (243.932 vs 286.350, pari a -14,8%) e dei decessi (763 vs 842, pari a -9,4%, di cui 38 riferiti a periodi precedenti). In calo anche i casi attualmente positivi (967.401 vs 1.082.972, -115.571, pari a -10,7%), le persone in isolamento domiciliare (959.599 vs 1.074.035, -114.436, pari a -10,7%), i ricoveri con sintomi (7.465 vs 8.579, -1.114, pari a -13%) e le terapie intensive (337 vs 358, -21, pari a -5,9%).

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, dichiara che "rallenta la discesa dei nuovi casi settimanali, -14,8% rispetto a -27,5% della settimana precedente, che si attestano a quota 244mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 35mila casi giornalieri'".

Nella settimana 11-17 maggio si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi in tutte le regioni: dal -0,1% della Sardegna al -22,7% della Calabria. Rispetto alla settimana precedente, in 4 province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi (Rimini +0,4%, Biella +1,7%, Bologna +3,2% e Nuoro +32,7%), in 103 una riduzione (dal -1,6% di Cuneo al -39,1% di Vibo Valentia).

L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti solo in 17 province: oltre a Chieti (741), Salerno (647), Nuoro (640), Pescara (638), sud Sardegna (620), Ascoli Piceno (605), Crotone (603), Cagliari (600), Teramo (594), Avellino (588), Oristano (571), Campobasso (571), Benevento (559), Terni (543), Bologna (537), L'Aquila (531) e Fermo (518).

Per quanto riguarda le nuove varianti, la flash survey dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sui campioni notificati il 3 maggio 2022 ha documentato nel nostro Paese la netta prevalenza della sotto-variante Omicron BA.2 (93,8%, range 65,6-100%) che ha quasi completamente soppiantato la BA.1 (3,52%, range 0-12,9%). Le nuove sotto-varianti BA.4 e BA.5 si attestano rispettivamente allo 0,47% (range 0-4%) e allo 0,41% (range 0-5,6%). Allo stato attuale delle conoscenze, BA.4 e BA.5 hanno una trasmissibilità del 12-13% superiore rispetto a BA.2. Presentano inoltre una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria, sia da vaccino che da pregressa infezione, aumentando la probabilità di reinfezione e determinando una maggiore resistenza agli anticorpi monoclonali. Queste caratteristiche hanno indotto lo scorso 13 maggio l'European centre for disease prevention control (Ecdc) a classificare BA.4 e BA.5 come "varianti di preoccupazione". 

"L'Ecdc ha altresì dichiarato - spiega Cartabellotta - che le nuove sub-varianti non sembrano causare una maggior gravità della malattia. Tuttavia, un rilevante aumento dei casi nelle prossime settimane/mesi potrebbe avere un impatto rilevante sui ricoveri ospedalieri".

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