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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lavoro, scuola e sport 'a distanza' ai tempi del Coronavirus: "Abbiamo cambiato le nostre abitudini"

La pandemia Covid-19 ha mutato di colpo le abitudini nei vari ambiti delle nostre vite. L'imprenditore Ivan Pantalone, il docente Antonello Antonelli e il coach trainer Paolo Festa ci raccontano questi cambiamenti

Scuola, lavoro e sport. Nel giro di poco tempo tutto è cambiato nei giorni del Coronavirus. Teledidattica nelle scuole, smartworking per le aziende e allenamento da casa per quanto concerne il benessere fisico, sono ormai una realtà. Nuove attività a distanza, a chilometro zero, sono entrate prepotentemente nelle nostre vite. Un imprenditore, un docente e un coach trainer ci raccontano i rispettivi cambiamenti, nei vari ambiti, dopo l'esplosione della pandemia. 

LAVORO - Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 un numero sempre crescente di aziende ha chiesto ai loro dipendenti di limitare le trasferte di lavoro e lavorare in smart working, utilizzando gli strumenti di collaboration a loro disposizione. “Ci siamo dovuti adeguare in maniera molto veloce a causa dell’emergenza – spiega l’imprenditore teatino, Ivan Pantalone - pensavo fosse tutto più complicato e invece in un paio di giorni possiamo direi che il sistema era pronto. L’ 85% dei dipendenti lavora da casa – racconta Pantalone che è a capo di una società del ramo biomedicale - mentre in azienda restano solo gli addetti alla logistica e i magazzinieri che in questi giorni hanno un gran lavoro per le consegne sistemi disinfezione e prodotti tradizionali disposititivi salva vita".

Ivan Pantalone-3

Una nuova modaltà di lavororo che presente dei risvolti positivi. "Noi facciamo due riunioni al giorno, quello che ho notato – spiega Pantalone – è la forte coesione dello staff condividendo questa esperienza che genera  maggiore disponibilità,  produttività e orientamento a risolvere i problemi".  L’esperimento anche se forzato sta andando bene. "Quando questa situazione passerà, spero al più presto - conclude il giovane imprenditore -  ci ritroveremo un po’ tutti a ripensare il modo di lavorare, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti che oltretutto nella maggior parte dei casi hanno un impatto ambientale non indifferente”.

SCUOLA - Di pari passo alle aziende anche gli istituti scolastici sono partiti con la didattica a distanza. Il Comprensivo di Bucchianico è costituito da 11 plessi: 5 scuole dell’infanzia, 3 scuole primarie, 3 scuole secondarie di I grado, sempre più interconnessi tra loro. “Dopo una prima settimana in cui la formazione ha riguardato i docenti – spiega Antonello Antonelli vice preside e animatore digitale del comprensivo – siamo passati all’unificazione di tutte le classi virtuali per ogni ordine del comprensivo (Bucchianico-Vacri-Villamagna). Utilizziamo una piattaforma gratuita per la didattica collaborativa e attraverso questa struttura riusciamo a simulare assieme ai ragazzi una vera classe virtuale con zero costi". Questa la nuova giornata tipo per docenti e studenti. "La mattina ci dedichiamo alle lezioni, ma con orari più flessibili rispetto alla normale didattica frontale: indicativamente 2-3 ore nell’arco della mattinata durante le quali ogni insegnante può creare e inserire video, fornire e test compiti che può verificare in diretta. Lo sforzo che si richiede a noi insegnanti – spiega Antonelli, che insegna italiano, storia e geografia – riguarda la reinterpretazione della nostra funzione che va oltre  l'aspetto nozionistico”.  

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I problemi, però, ci sono e riguardano pricipalmente le differenze socioeconomiche degli alunni. “Non tutte le famiglie – dice Antonelli -  posseggono i dispositivi idonei, oppure semplicemente hanno più figli e non hanno le possibilità di dotare ciascuno di un pc o un tablet. Inoltre la connessione non è uguale dappertutto. Noi cerchiamo di parificare come scuola queste differenze - spiega Antonelli - stando vicini con i mezzi disponibili per raggiungere e dialogare con tutti". La risposta di studenti e insegnanti è stata positiva. "la maggior parte degli insegnanti si è impegnata al massimo in questa nuova sfida - racconta Antonelli - mentre per gli studenti dopo un inizio in cui percepivano il tutto come un grande gioco, ora noto una puntualotà che non avevo mai visto: si impegnano al massimo proprio perchè a loro la scuola manca nella sua dimensione, nel rapporto con i docenti e nella necessità di impegnarsi in qualcosa".

SPORT- Drasticamente cambiata anche la vita degli sportivi. Gli impianti e le palestre sono chiuse ed è fortemente sconsigliato (in alcuni Comuni espressamente vietato) uscire di casa anche per una sessione di corsa. A raccontarci questa nuova dimesione è il coach trainer teatino, Paolo Festa che ci spiega come sia profondamente mutata "la vita di chi, come me, svolgeva delle attività endurance all’aperto, di sacrificio ad esempio con la bici e che ora si ritrova di colpo a casa tutto il giorno”. Per quanto riguarda coloro che fino a poco fa uscivano in bici “l’unica alternativa sono i ‘rulli’ - spiega Festa - sui quali si posiziona la bici e che permettono di pedalare in casa. Ovviamente non è la stessa cosa per chi usciva anche con il freddo e la pioggia”.

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Capitolo fitness: stare intere giornate a casa per quasi tutti è un’assoluta novità in un mondo descritto fino a ieri come ‘frenetico’. Un ritorno al passato, quando la casa era maggiormente vissuta. “Si è tornati a cucinare in casa ogni giorno, ad esempio, come accadeva tanti anni fa. Rispetto al passato nella vita moderna il fintess ha un ruolo importante e per questo in molti non possono farne a meno”. Così Paolo Festa, che gestisce una palestra a Chieti, ha trasformato il gruppo Facebook riservato alle comunicazioni con agli iscritti in una palestra virtuale. “Ogni mattina alle 10 consegno il lavoro da fare con un video in diretta – spiega il coach trainer – gli esercizi con i pesi vengono rimodulati attraverso gli accessori che abbiamo in casa, utilizzando ad esempio delle bottiglie d’acqua o zaini con libri. La risposta è buona e in tanti continuano a seguirci in attesa che termini questa ‘pausa’ e si possa ripartire con le attività normali”.  

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