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Coronavirus, arrivano in Abruzzo nuovi macchinari per analizzare 2.400 tamponi al giorno

Permetteranno di bloccare in tempi più rapidi eventuali focolai e avviare le analisi sulle categorie professionali a maggiore rischio

Arriveranno domani, all'ospedale di Pescara, le nuove strumentazioni che permetteranno di effettuare fino a 2.400 tamponi per il Coronavirus al giorno. Una svolta importante, perché consentirà di sottoporre agli esami anche le categorie di lavoratori in prima linea in questi giorni, tra cui gli operatori delle forze dell'ordine. 

Ne dà notizia il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Guerino Testa. I macchinari, prodotti da una ditta americana, si trovano attualmente a Milano per le procedure di dogana e domani finalmente saranno a disposizione dell’equipe medica dell’ospedale Santo Spirito, che potrà nel giro di pochi giorni potenziare di molto l’attività diagnostica. 

"Si tratta di otto robot con metodica Rt-Pcr  (real time – polimerasi chain reaction) – spiega il direttore dell’unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii – per l’utilizzo dei quali è stato allestito un laboratorio ad hoc, dove verranno installati, settati e calibrati: contiamo di renderli operativi al massimo entro l’11 maggio prossimo. Dovrebbero garantire – conferma Fazii – una produttività fino a 2.400 tamponi al giorno, considerando un lavoro h24, che si andrà ad aggiungere a quella che già svolgiamo quotidianamente. La nuova apparecchiatura ci permetterà soprattutto di gestire il territorio – continua il direttore – potendo individuare celermente i focolai dell’infezione e i malati, bloccando subito i contatti che le persone positive al Covid hanno avuto, con l’immediata conseguenza di non intasare più gli ospedali. Ribalteremo completamente la situazione – precisa – perché sarà il territorio il centro delle nostre attività. E, in quest’ottica, potremo iniziare ad effettuare i test su specifiche categorie, come gli operatori più esposti, dal personale sanitario ed i militari delle forze dell’ordine ai vigili del fuoco, dai detenuti agli autisti e a tutti coloro che hanno continuato a svolgere le proprie attività durante il lockdown, penso anche agli addetti nel campo del settore alimentare".

"Opereremo sul doppio fronte – precisa Fazii – dei tamponi e dei test sierologici, perché eseguirli congiuntamente ci consente di acquisire informazioni in merito alla circolazione, presente e passata, del virus".

La Regione, come puntualizza Testa, ha già affrontato la necessità di avviare uno screening sulle forze dell'ordine, in attività continua. "Ne va dell’incolumità di questi lavoratori, ma anche delle persone con cui vengono a contatto quotidianamente per via del loro servizio. Chi svolge compiti delicati come quelli delle forze dell’ordine, in oggettiva situazione di rischio – conclude Testa– potrà a breve operare in condizioni di maggiore sicurezza”.

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