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Coronavirus: 800 casi e 100 decessi in provincia di Chieti, ora l'attenzione si sposta sul territorio

La Asl diffonde i numeri della prima fase emergenziale e cerca di combattere l'attivarsi di nuovi focolai. Anche ora, chi avverte sintomi, deve rivolgersi al medico curante o al numero verde

Sono 800, fino a oggi, le persone risultate positive al Coronavirus in provincia di Chieti. A diffondere i numeri della prima fase dell'emergenza sanitaria, alla vigilia della probabile riapertura delle regioni, è la Asl Lanciano Vasto Chieti, alla luce dei dati raccolti dal dipartimento. 

Su 800 contagiati, 536 sono già guariti. Tra coloro che risultano ancora malati, 82 sono ricoverati nell'ospedale di Atessa, che dall'11 aprile ha accolto 92 persone, e nel reparto di Malattie infettive del Santissima Annunziata. Nel policlinico, tornato Covid free, infatti, sono riprese le attività specialistiche e ordinarie. A questi si aggiungono 82 pazienti seguiti a domicilio, tra cui il consistente gruppo di contagiati scoperti nelle ultime settimane a Vasto. 

Sono invece 100 le persone decedute in tutta la provincia di Chieti.

In questi mesi, il dipartimento Prevenzione, diretto da Giuseppe Torzi, dopo aver ricostruito la catena epidemiologica generata dai casi positivi accertati, ha posto in isolamento domiciliare sotto sorveglianza attiva 2.115 persone in quanto contatti stretti dei contagiati e altri 1.824 cittadini rientrati dall’estero e dalle zone rosse.

Tutti sono stati tenuti sotto controllo, compresi i malati paucisintomatici rimasti nel loro domicilio, attraverso telefonate fatte quotidianamente dalle operatrici sanitarie e con Sm@rtAlert, un sistema di monitoraggio digitale che raccoglie due volte al giorno i parametri rilevati (febbre, tosse, difficoltà respiratorie evidenziate dai saturimetri consegnati) e gestisce eventuali anomalie attivando con avvisi il team di cura. 

Sul territorio sono state istituite cinque Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, che operano in sinergia con i medici di medicina generale e si recano al domicilio del paziente per esami di controllo eseguiti grazie agli strumenti di diagnostica portatili wireless che trasmettono immagini e dati all’ospedale di Chieti per una valutazione specialistica. 

Finora sono stati eseguiti 16.538 tamponi. 

Ora, l'attenzione dell'azienda sanitaria nella fase 2 si sposta soprattutto sul fronte territoriale, perché è importante identificare tempestivamente i mini focolai che potranno accendersi.

"A fronte di un rischio di contagio ridotto diventa fondamentale scovare nuovi casi di positività e isolarli - sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael - Seguiamo la logica delle “tre T”, testare, tracciare, trattare, con attività di sorveglianza riferita in special modo ai luoghi di vita comunitaria, quali Rsa e case di riposo, dove anziani e personale sono sottoposti in questi giorni a tampone, istituzioni pubbliche e con un progetto riferito alle zone industriali. Proprio su queste ultime siamo impegnati con l’assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, a mettere a punto un programma che ci consenta di preservare condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro intercettando tempestivamente eventuali casi di positività. Ma, in generale, è importante che i cittadini prestino una collaborazione attiva in questa fase, seguendo le poche ed elementari regole che mettono al sicuro la nostra salute e quella degli altri. Una raccomandazione che vale ancor più in un momento nel quale siamo tornati ad avere contatti sociali e la prudenza è necessaria".

Anche in questa fase, chi avverta sintomi riconducibili al Covid 19 deve rivolgersi al proprio medico curante o al numero verde della Asl 800860146.

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