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Contrassegno unico per disabili, Chieti aderisce alla piattaforma: "Più fruibile e inclusivo"

La piattaforma è una banca dati centralizzata che permetterà di gestire i contrassegni disabili, controllarne i dati e condividerli tra le amministrazioni aderenti

Il Comune di Chieti aderisce alla piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni unici, finalizzata a semplificare e coordinare la mobilità delle persone disabili su tutto il territorio nazionale.

Il servizio, in fase di accreditamento, consentirà ai Comuni di riconoscere il veicolo al servizio del disabile, la cui targa sia stata precedentemente inserita, evitando al titolare, in caso di circolazione in un Comune diverso da quello di residenza, di comunicare preventivamente i propri dati per entrare nelle Ztl e nelle strade e corsie dove vigono divieti e limitazioni.

“Si tratta di un importante passo avanti verso la semplificazione e, soprattutto, sul fronte dell’inclusione delle utenze deboli della strada" sottolineano il sindaco Diego Ferrara, l’assessore alla Mobilità Stefano Rispoli e la comandante della polizia municipale Donatella Di Giovanni spiegando di aver seguito il percorso proposto dall’Anci ai Comuni "non solo come soluzione innovativa, totalmente gratuita e senza oneri per l’adesione, ma soprattutto per l’utilità, perché  mira a semplificare e coordinare la mobilità delle persone disabili su tutto il territorio nazionale".

La piattaforma, partita lo scorso anno, mira a rendere più fruibile il diritto alla mobilità, ed è una banca dati centralizzata che permetterà di gestire i contrassegni disabili, controllarne i dati e condividerli tra le amministrazioni aderenti.

"Va detto - spiegano ancora Ferrara, Rispoli e Di Giovanni - che il “registro Cude”, collegato all’Archivio nazionale dei veicoli, permetterà di raccogliere i dati “non sensibili” del contrassegno disabili (quindi ente di rilascio, numero, data di emissione, data di scadenza e targa associata), una riservatezza confermata dal fatto che il contrassegno è collegato al veicolo e non alla persona e dunque gli agenti preposti al controllo potranno verificare il requisito solo attraverso la targa. Gli interessati dovranno semplicemente chiedere al Comune di residenza l’attribuzione di un codice univoco, associato al contrassegno di cui sono titolari che consentirà loro anche di accedere autonomamente al sistema, quindi anche di modificare la lista dei veicoli associati al contrassegno oppure segnalando i casi in cui, per furto o smarrimento del Cude, il contrassegno non è più valido. La delibera è subito eseguibile, il Comune ora potrà accreditarsi alla piattaforma e a brevissimo l’utenza potrà usufruire del servizio”. 

 
 

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