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Scontro in consiglio comunale sulla proiezione annullata al Barbella, Pompilio: "Il Comune metta a disposizione un'altra struttura"

La consigliera di opposizione apre la seduta con una procedura d’urgenza sull’annullamento della concessione della sala Barbella. In aula anche gli esponenti del comitato che voleva proiettare il documentario sui vaccini

Si accende lo scontro in consiglio comunale sull'annullamento della proiezione del documentario sui vaccini. La consigliera Serena Pompilio (Azione politica) ha aperto il consiglio comunale con una procedura d’urgenza sul caso dell’annullamento della concessione della sala Barbella.

Presente in aula anche il consigliere regionale Marco Cipolletti e di alcuni esponenti del comitato che aveva organizzato la proiezione. “Abbiamo anticipato telefonicamente al gabinetto del sindaco di Chieti la nostra presenza al consiglio comunale – spiega Nico Liberati (Difesa minori) - Siamo stufi dell’ostracismo del Pd: oramai i tempi sono maturi per riaprire uno spazio di confronto che è stato desertificato da scelte ideologiche durante la pandemia. Questo perdurante atteggiamento di chiusura rappresenta l’anello debole del sistema delle garanzie costituzionali, e va combattuto. L’atteggiamento immaturo di rappresentanti che hanno scelto di comprendere nell’unità nazionale solo una parte della società civile, alimentando una politica di odio e dissociazione. Un medico come il dottor Ferrara più di chiunque altro dovrebbe sapere come qualsiasi farmaco non sia esente da effetti avversi”.

“È sconcertante l’attività di censura portata avanti da questa amministrazione – attacca Serena Pompilio, che riferisce di uno scontro in aula con il presidente del consiglio comunale - che ormai va aldilà di quella politica laddove si assiste quotidianamente a comportamenti che impediscono il naturale dibattito politico tanto da necessitare l’ennesimo ricorso al prefetto. Ora la censura si è estesa anche anche nei confronti delle attività culturali, fulcro dell’associazionismo, e mi riferisco alla proiezione negata del film 'Iinvisibili' promossa dal comitato Difesa minori di Domenico Liberati. Sala prima autorizzata e, poi, negata. Stesso modus operandi adottato anche in altre occasioni: mi riferisco alla conferenza sulla problematica e sui risvolti giuridici della ludopatia (problema ahimè sempre più presente sul nostro territorio) negata alla Unione nazionale consumatori facenti capo a Gianni Totino, nel mese di ottobre scorso, senza comprenderne la motivazione. Anche in questo caso la sala negata senza alcun motivo valido vista la trattazione del tema, se non che per evidenti motivi di puerilismo politico visto che uno dei relatori ero proprio io nella veste questa volta di avvocato”.

“Chi decide cosa è culturale o meno? Perché le sale vengono dapprima concesse e poi revocate? Perché visto che trattasi di attività meramente amministrativa interviene il sindaco, organo politico? - si chiede Pompilio - Tutto ciò mi sembra gravissimo atteso che la sala della pinacoteca Barbella, pubblica e non privata, non dovrebbe essere riservata all’uso esclusivo degli amici dei consiglieri per la pubblicità di libri da vendere né tantomeno può essere utilizzata a fini politici proprio come è accaduto sotto l’amministrazione Ferrara. Aperto il consiglio comunale per fatto grave proprio su questo tema alla presenza di sette esponenti del comitato Difesa minori oggi presenti in aula, in rigoroso silenzio, ai quali però è stato negato anche di riprendere l’intervento in aula. Ennesima censura da parte di chi ancora una volta confonde arbitrio e discrezionalità sull’uso della res publica. Chiedo formalmente al sindaco Ferrara di mettere a disposizione per la proiezione del film 'invisibili' altra struttura pubblica atteso il diritto di informazione libera”.

Il sindaco Diego Ferrara nel consiglio comunale del 30 gennaio-2

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