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"Il Comune di Vasto scambia la vegetazione naturale protetta per infestante: è forse per il Jova Beach Party?"

L'accusa della Stazione Ornitologica Abruzzese, che ha presentato una dettagliata relazione tecnica redatta dal presidente Pellegrini per rispondere al progetto del geometra comunale

"È desolante che nel 2022 un comune medio grande come Vasto, scambi la vegetazione naturale di Fosso Marino, addirittura protetta, per 'infestante', testuale nel progetto, e proceda a spendere 90 mila euro di fondi pubblici regionali per raderla al suolo con i mezzi meccanici sbancando l'area. Il tutto, per paradosso, in un sito che il Piano del Demanio dell'ente destina proprio a rinaturalizzazione. Cioè si toglie quello che di naturale c'è e che il piano impone addirittura di favorire".

È la denuncia di Massimo Pellegrini, laureato in Scienze naturali e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese, che così commenta il progetto appena approvato dalla giunta comunale di Vasto che prevede pesanti lavori con i mezzi meccanici a Fosso Marino, su circa 6.500 metri quadrati di arenile.

La Stazione Ornitologica Abruzzese ha inviato una dettagliata relazione tecnica, redatta proprio da Pellegrini, autore di decine di pubblicazioni scientifiche, per rispondere al progetto del geometra comunale in cui appunto si definisce come "infestante" in maniera generica la vegetazione, composta in realtà, secondo l'indagine dell'esperto, da specie come la Cannuccia Palustre oppure il Ginestrino delle Spiagge e altre tipiche della flora dunale protetta, che invece sono assolutamente autoctone, cioè proprie dei luoghi, e addirittura pure utili per la fitodepurazione.

"Al Comune di Vasto - incalza - non sanno che la cannuccia di palude viene infatti usata nei progetti di fitodepurazione e costa pure acquistarla, mentre a Fosso Marino c'è naturalmente? Non hanno contezza, poi, che più un ambiente viene disturbato da iniziative estemporanee dell'uomo più si favoriscono le specie opportuniste e generaliste come ratti e zanzare? Eppure è una cosa che è scritta nei testi di ecologia di 60 anni fa. Che dire poi delle affermazioni usate nel progetto per giustificare l'opera, in cui si sostiene che Fosso Marino non riesce a sfociare in mare quando invece l'acqua scorre tranquillamente come mostrano le foto da noi raccolte ieri?".

"Vorremmo poi capire - incalza - se questo intervento è in qualche modo connesso alla preparazione dell'evento Jova Beach party 2022 (in programma ad agosto, ndc), visto che alcuni giornali hanno indicato l'area di Fosso Marino come luogo di svolgimento dell'iniziativa. Peraltro era previsto lì già nel 2019 quando il concerto saltò: se così fosse, sarebbe solo l'ennesima dimostrazione dell'insostenibilità di quell'evento dal punto di vista naturalistico", è l'accusa della Stazione Ornitologica Abruzzese.

"Nonostante sia di dimensioni ridotte - conclude Pellegrini - Fosso Marino ospita specie rarissime, come la nidificazione del Fratino avvenuta anche nel 2021 e le anguille, specie che l'Iucn, massima autorità in materia, classifica 'in pericolo critico'. Un vero e proprio controsenso. In tutto il mondo si procede a togliere il cemento e a Fosso Marino la prima opera da fare sarebbe eliminare la parziale tombatura esistente oltre a sorvegliare gli scarichi. Certo fa cadere le braccia, a chi ha dedicato allo studio, alla ricerca e alla divulgazione delle conoscenze sulla natura decenni della propria vita, che dopo tanti anni gli enti pubblici abruzzesi non sembrano aver progredito nelle conoscenze di base e nella gestione naturalistica del territorio. In questi anni hanno visto i programmi di Piero e Alberto Angela in tv?".

Vasto, vegetazione a Fosso Marino

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