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È il giorno delle lacrime e delle accuse: ora si chiede verità e giustizia per i roghi che hanno devastato la costa

È unanime lo sconcerto per quanto accaduto e la condanna dei responsabili nel mondo politico, produttivo e sociale e i Comuni coinvolti ringraziano cittadini e volontari che hanno fatto l'impossibile per domare le fiamme

È unanime lo sconcerto per quanto accaduto e la condanna dei responsabili nel mondo politico, produttivo e sociale. Da più parti, arrivano commenti su ciò che è accaduto fra ieri e oggi, quando decine di roghi hanno devastato la provincia di Chieti, la città di Pescara e il Teramano. 

Commosso il post pubblicato sulla pagina ufficiale del Comune di Rocca San Giovanni, dove è andata distrutta la pineta di Vallevò e il pericolo ha sfiorato le abitazioni. Su Facebook l'immagine del verde distrutto dal fuoco e il paragone con il paesaggio di prima: 

“Cadere non è un fallimento. Il fallimento è rimanere là dove si è caduti”. Tornerai presto ad essere un punto di riferimento per questa Terra, la nostra Terra. Vallevò 

Dal Comune di Ortona, sempre sulla pagina Facebook, arriva l'accorato ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a cercare di domare le fiamme, dal pomeriggio di ieri. 

Dalla Cna Abruzzo, tramite il presidente regionale Saverio Saraceni, arriva la "solidarietà ai cittadini e agli imprenditori che hanno patito danni e perdite. Una situazione che ci induce a sostenere pienamente la richiesta al Governo di dichiarare lo stato di calamità naturale. Si tratta di un bilancio comunque terribile - commenta - visto che ad essere colpite sono state soprattutto aree e riserve naturali di inestimabile valore storico-ambientale e di grande attrazione per il turismo. Saranno le inchieste giudiziarie a stabilire se alla loro base vi sia anche l’irresponsabile mano dell’uomo, ma adesso ci preme sottolineare la richiesta alle istituzioni locali, ai parlamentari, alle forze politiche tutte, di fare squadra e di manifestare coesione anche con le diverse forze sociali. Per questo concordiamo, sostenendola, con la richiesta del presidente Marsilio di richiedere al Governo lo stato di calamità naturale".

I rappresentanti sindacali di Cgil Chieti e Cgil Pescara si dicono "sbigottiti ed indignati. Non spetta a noi occuparci delle cause incidentali o (con tutta probabilità) dolose che hanno portato ai numerosi incendi che sono propagati ieri in molte aree dei nostri territori, ma chiediamo che, se vi siano delle responsabilità, queste vengano individuate con fermezza e celerità. Tra i motivi che hanno permesso alle fiamme di diffondersi così velocemente ci sono, però, senza dubbio anche l’incuria del territorio e la disattenzione da parte delle amministrazioni.Tutto ciò è inaccettabile", accusano. "Per questo - aggiungono - chiediamo che ci sia il massimo impegno per ripristinare, da subito, le aree coinvolte e che per il futuro si faccia tutto il possibile per evitare il ripetersi di queste tragedie. Questa tragedia deve essere un monito e una occasione per spendere le risorse che arriveranno dall'Europa, come previsto dal Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa, per risanare le tante fratture del nostro sistema paese". 

Gli incendi di ieri hanno creato non poco disagio anche alla ferrovie adriatica: molti treni sono rimasti bloccati per ore, in alcuni casi i passeggeri sono stati trasportati a carico di bus sostitutivi. 

Trenitalia fa sapere di aver disposto l'indennizzo al 100% per i passeggeri di 19 treni. Sono stati circa 11mila quelli coinvolti da ritardi o cancellazioni, di cui 7.562 contattati per sms, 2.043 per mail, 1.405 non contattabili. 

Anche con il support della Protezione civile sono stati distribuiti generi di conforto.

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