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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Chieti e Pescara unite nella commemorazione dei martiri di Colle Pineta: 78 anni fa l'esecuzione di nove giovani partigiani teatini [FOTO]

Il sindaco Ferrara ha partecipato alla cerimonia che si tiene ogni anno di fronte alla scuola intitolata proprio a quell'11 febbraio 1944

Chieti e Pescara unite, questa mattina, nella celebrazione dell’anniversario dell’uccisione dei nove partigiani della Banda Palombaro, avvenuta a Colle Pineta l'11 febbraio di 78 anni fa. Il luogo dove ogni anno si rinnova il culto della memoria delle 9 giovani vite è quello della scuola pescarese “11 febbraio 1944”, che da sempre dà futuro al filo rosso della storia. 

Lì, stamani, il sindaco Diego Ferrara si è aggiunto alle autorità del territorio, portando il gonfalone della città. Un ricordo che sarà rinnovato nel pomeriggio di oggi anche a Chieti, in un momento di raccoglimento che si terrà in piazza Martiri della Libertà dalle ore 17.45, in sinergia con l’Anpi di Chieti.

Era il primo pomeriggio dell'11 febbraio 1944 quando, nei pressi di una cava d'argilla a Colle Pineta di Pescara, nove giovanissimi partigiani teatini furono trucidati, dopo essere stati arrestati a seguito di delazioni e processati da un tribunale militare tedesco. Vittime della barbarie furono Piero Cappelletti, 28 anni, Nicola Cavorso (23), Stelio Falasca (18), Massimo Beniamino Di Matteo (18), Raffaele Di Natale (30), i fratelli Alfredo (23) e Aldo Grifone (20), Vittorio Mannelli (23), Aldo Sebastiani (17).

“Voglio ringraziare tutti i presenti e portare qui il saluto della Città di Chieti. Vengo con grande emozione a questa cerimonia, perché la memoria che qui si coltiva appartiene anche a noi – ha detto il primo cittadino durante la celebrazione - Sono passati 78 anni dall’uccisione dei partigiani di Colle Pineta, avvenuta nei pressi di questo cippo dove oggi si trova la scuola primaria “11 Febbraio ‘44” e nove cipressi che quasi simboleggiano la memoria di quegli uomini, alcuni poco più che ragazzi, parte della comunità teatina. Avevano tra i 17 e i 30 anni quelli che sono diventati i Martiri di Colle Pineta, perché furono prima rinchiusi e torturati nelle carceri di San Francesco a Chieti, in seguito condannati dapprima all'impiccagione e, per finire, fucilati nel fiore degli anni qui, davanti a un plotone di esecuzione che forse era composto di altrettanti giovani uomini. L'11 febbraio del 1944 questa collina fu l’ultima cosa che i nostri concittadini videro - ha ricordato il sindaco Ferrara - e i loro corpi furono gettati e seppelliti lì proprio nei pressi di questo cippo intorno a cui oggi si raccolgono le nostre città e dove, grazie alla sensibilità e al culto della memoria di questa scuola, i loro nomi continuano a vivere ancora oggi".

"Volevano solo essere liberi. Hanno pagato un prezzo carissimo - ha aggiunto - solo perché avevano capito che il futuro si scrive in pace e non con la guerra e volevano un futuro dove potessero prendere vita ideali diversi da quelli che avevano tolto vita, opportunità, futuro a tanti giovani, alle famiglie, ai bambini di allora. L’Italia è piena di persone di tale valore, nomi che dobbiamo continuare a scandire e di cui dobbiamo andare fieri, perché loro lottavano per la vita che noi oggi abbiamo, pronti a pagare il prezzo più caro, perché potesse essere libera. Ed è proprio per questo che è bello e importante che i bambini portino avanti questo filo rosso della memoria e che ogni anno ci stringiamo a questo cippo con le famiglie di quei ragazzi, figli, nipoti, pronipoti: ognuno di noi deve diventare testimone di quelle storie e di un valore fra tutti, l’inviolabilità della vita dell’altro. Costruire memoria aiuta a salvare il mondo, ci rende cittadini e adulti migliori e ogni anno questa lezione si ripete”.

Commemorazioni eccidio Colle Pineta, 11 febbraio 2022

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