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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il comitato terapia domiciliare Covid-19 incontra l'assessore regionale: "Necessario coinvolgere i medici di famiglia"

L'assessore Verì ha condiviso lo schema terapeutico. Il presidente del comitatoha ribadito la necessità di superare l’approccio terapeutico consistente nella prescrizione del paracetamolo e nella vigile attesa per 72 ore

Il comitato cura domiciliare Covid, un gruppo di esperti e medici nato per fornire supporto ai cittadini durante l’emergenza pandemica, ieri ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì per sottoporre alla sua attenzione lo schema terapeutico consistente nel superare l’approccio che prevede la prescrizione del paracetamolo e la vigile attesa per 72 ore nei malati a casa.

Nei giorni scorsi il Tar del Lazio, sospendendo la nota dell’Agenzia italiana del farmaco del 9 dicembre 2020, ha dato via libera all'utilizzo delle profilassi di nuove cure domiciliari per la terapia farmacologica dei pazienti affetti dal virus Sars-Cov-2, che comprendono l'impiego di altri farmaci come antinfiammatori, eparina, antibiotici, cortisonici e idrossiclorochina. L’istanza era stata presentata proprio dal comitato cura domiciliare Covid-19.

Ieri mattina l’assessore Verì ha condiviso con l'avvocato Erich Grimaldi, presidente del comitato cura domiciliare Covid, l’approccio precoce proposto dai medici. Presente anche il dottor Pierluigi Cosenza, commissario Agenzia sanitaria del Comitato tecnico scientifico, il quale si è però riservato di confrontarsi con gli altri rappresentanti del Cts, pur sostenendo che lo stesso approccio è adottato dagli infettivologi negli ospedali.

“È necessario coinvolgere i medici di famiglia, arma necessaria per superare l’emergenza – ribadisce il Comitato cura domiciliare Covid - superando l’approccio terapeutico che consiste nel prescrivere paracetamolo e vigile attesa per 72 ore, di cui alla nota Aifa del 9 dicembre 2020, sospesa dal Tar Lazio in data 4 marzo 2021 a seguito del ricorso. Confidiamo in un’apertura immediata dell’assessorato regionale per l’adozione dello schema terapeutico”.
 

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