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"Il cinghiale che si aggirava tra le case non doveva essere ucciso": gli animalisti vanno in procura

La Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) spiega di aver presentato contro l'abbattimento dell'ungulato segnalato nel centro abitato di Vasto pochi giorni fa

L'abbattimento del cinghiale che pochi giorni fa scorrazzava nel centro abitato di Vasto finisce all'attenzione della magistratura. La Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) racconta in una nota di aver presentato un esposto alla procura di Chieti. 

"Gli animalisti - si legge - chiedono alla procura di verificare come mai il cinghiale non sia stato sedato e poi trasportato in sicurezza in altro luogo per essere rimesso in libertà. Si è invece preferito adottare questa soluzione che ha rischiato di mettere a repentaglio l'incolumità dei cittadini", è l'accusa dell'associazione. 

L'ungulato, secondo quanto è stato possibile ricostruire, è stato avvistato da alcuni residenti di via Martiti della violenza, dove si aggirava nel cortile del civico 5, tra i bidoni della spazzatura. Dopodiché si è appisolato in una buca, per poi fuggire nel quartiere San Paolo prima dell'arrivo dei carabinieri forestali della stazione di Gissi.

Per gli animalisti, sarebbe stato possibile catturare l'animale per portarlo in un altro luogo, anziché ucciderlo.

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